Nonostante le difficoltà di rappresentazione, è stata messa a punto un nuovo tipo di mappa che riesce a riassumere tutto quanto l’universo. Si parla della mappa logaritmica
L’universo è un mistero affascinante. Anche se in realtà l’universo già dentro l’essere umano, dato che egli stesso ne è un prodotto visibile. Gli scienziati, ante litteram, hanno sempre cercato di capire quale fosse il funzionamento del cielo. E inizialmente limitandosi soltanto a quello che potevano osservare, ad esempio attraverso gli spostamenti della Luna, del sole, delle stelle, durante le navigazioni in mare. Anche perché, nei momenti in cui non c’era alcun punto di riferimento, l’unico modo per orientarsi era guardare verso l’alto.
Dopodiché piano piano, nella storia e nella scienza di è andato via via comprendendo che l’universo è qualcosa di decisamente più ampio rispetto allo sguardo che l’uomo riesce ad avere su di esso. Così l’astronomia è diventata una vera e propria scienza, spesso anche in conflitto con le religioni, dato che gli studi sulla Terra e sull’universo stesso volevano mostrare uno sguardo differente sulla nascita della natura umana.
La mappa logaritmica dell’universo, cosa rappresenta
Gli scienziati odierni dichiarano che l’essere umano è in grado di conoscere circa il 5% dell’universo. Questo tipo di stima è stata fatta in base a dei calcoli approssimativi, altrimenti vorrebbe dire che s riuscirebbe a conoscere la vastezza dell’intero universo, invece esso rimane tutt’oggi avvolto nel mistero. Una mappa logaritmica tenta di mostrarlo. In questo modo possiamo avere l’intero universo all’interno di una sfera. Come è stato possibile metterlo a punto.
Il logaritmo e l’universo
In matematica un logaritmo non è altro che l’esponente della potenza al quale bisogna levare un numero costante per ottenere un determinato numero. Che detta così, per i non addetti ai lavori, non aggiunge molto ai discorsi precedenti. Come è stato possibile fare una mappa di un intero universo? Semplicemente non rispettando la scala delle distanze così come la conosciamo, ma elaborando i dati delle distanze fra i pianeti attraverso i logaritmi. In questo modo in unica sfera si possono vedere chiusi tutti i pianeti, compreso il sistema solare.
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