Da Google e dal nuovo summit Next arrivano informazioni interessanti riguardo una funzione che potrebbe aiutarci a migliorare il pianeta e che si basa sulla cosiddetta mappatura solare
Possiamo fare qualcosa per salvare il pianeta utilizzando la tecnologia? La risposta deve essere necessariamente sì perché, anche se è vero che la tecnologia ha prodotto almeno parte dei problemi che ci troviamo ad affrontare dal punto di vista climatico, è vero che la stessa tecnologia può aiutarci a trovare soluzioni funzionali ad evitare il collasso della nostra società per come la conosciamo.
Molto interessante a tal proposito il nuovo Google Cloud Next, un evento che si svolge ogni anno dal 2019 e che si è trasformato in un interessante momento di incontro soprattutto sui temi ambientali legati alla tecnologia. Ma che cosa c’entra Google con la mappatura solare? E soprattutto a che cosa serve sulla Terra conoscere i movimenti del Sole?
L’evento Google Cloud Next è da anni ormai un punto di riferimento che consente di avere il polso della situazione non solo per quello che riguarda la tecnologia ma anche per il modo in cui la tecnologia può essere utilizzata per vivere meglio. La società della grande G sembra sempre più interessata a cercare di coniugare quello che offre agli utenti con un occhio di riguardo per le risorse che la nostra Terra non offre in quantità infinita.
Tra le novità che sono state presentate nel Keynote di apertura di Google Cloud Next edizione 2023 ci sono le nuove funzioni che riguardano Google Maps. Delle funzioni che hanno avuto una gestazione piuttosto lunga e che sfruttando l’intelligenza artificiale possono fornire alle amministrazioni comunali e ai cittadini informazioni nuove e importanti sul modo in cui agire per sfruttare le risorse rinnovabili e ridurre il proprio impatto ambientale.
La mappatura solare è già presente all’interno di Google Maps da diversi anni. Si tratta di quello che in codice è stato chiamato Project Sunroof e infatti cambiando l’orario su Google Maps è possibile notare anche i movimenti delle ombre riguardo alla posizione del Sole nel cielo. Riuscire però ad avere, grazie all’implementazione dell’intelligenza artificiale, dati più precisi e aggiornati la conoscenza degli spostamenti delle ombre nel corso del giorno sarà di aiuto per esempio per decidere se e dove posizionare impianti solari oppure come organizzare magari l’illuminazione pubblica di un giardino.
Ovviamente le mappe fornite da Google riguardo la mappatura solare da sole non possono bastare per implementare una vera politica cittadina di riduzione del proprio impatto ambientale ma è un dato in più da sfruttare a tutti i livelli. Perché una consapevolezza che parte dal basso è una consapevolezza più solida e che non ha effettivamente bisogno di troppi sforzi per entrare nella quotidianità. Le stesse mappe solari possono anche aiutare ad individuare quelle zone in cui, per esempio per mancanza di verde pubblico, la temperatura media cresce in modo esponenziale con consumi energetici elevatissimi. Un altro ambito in cui l’azione congiunta dei cittadini e delle amministrazioni pubbliche può aiutare a trasformare le città da semplici buchi neri che assorbono energia in continuazione a luoghi di nuova cultura ambientale.
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