Quali sono gli effetti conosciuti per chi va al mare con l’asma? Cosa succede sul fisico già anche solo dopo una permanenza di pochi giorni.
Mare ed asma sono due fattori che possono convivere? È risaputo che l’aria tipica delle zone che si affacciano sul mare faccia bene, e quindi fin da ora possiamo dire di si. Chi soffre di problemi respiratori può trarre giovamento da una permanenza in aree costiere. È generalmente accettata l’idea in base alla quale il mare lenisca l’asma bronchiale, ma solo quando il livello di umidità è nella norma.
E che faccia lo stesso anche per le forme di bronchite note e con le allergie che colpiscono il sistema respiratorio, con l’enfisema polmonare, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la sinusite, la rinite e tanto altro. Perché avviene questo? Perché le zone di mare sono generalmente meno inquinate e quindi c’è un’aria più pulita, con una concentrazione di smog e di polveri sottili inferiore rispetto ad un’area urbana. Da cui la maggiore salubrità, che apporta benefici anche a chi è asmatico.
Però anche l’aria di mare può poco contro il polline, che è portatore di allergie e di altre forme di disturbo alle vie aree in particolar modo nel periodo primaverile. Si possono anche fare le immersioni, a patto che la patologia del caso risulti essere sotto controllo, che le immersioni stesse non si prolunghino oltre qualche minuto e che tutto questo non presupponga una discesa sotto il livello del mare che risulti essere troppo profonda.
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Anche una corretta esposizione al Sole comporta dei vantaggi per i soggetti asmatici o con patologie croniche al sistema respiratorio. Va sempre fatto tutto con le precauzioni del caso, tra l’applicazione di crema solare ed il doversi riparate all’ombra, evitando poi di stare in spiaggia dalle 12:00 alle 15:oo in particolare, ovvero nelle ore più calde della giornata. Una esposizione per una mezzoretta può essere sufficiente per avere dei miglioramenti e per assorbire la necessaria quantità di vitamina D quotidiana.
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