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Il mare riporta medicinali di anni fa: cosa si ritrova in spiaggia

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I rifiuti rappresentano un problema serio con cui fare i conti quotidianamente. Quello che preoccupa di più, però, è tutto ciò che il mare ci torna indietro.

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Spiaggia e rifiuti (Foto da Canva) – Ecoo.it

Si fa presto a sbarazzarsi di ciò che non ci serve con estrema facilità, ma prima o poi tutto quello che gettiamo torna a galla o meglio sulle nostre spiagge. Tanti, anzi troppi gli oggetti rinvenuti negli anni.

Ogni giorno sentiamo parlare dei rifiuti presenti in mare e di quanto questi siano dannosi per la nostra salute, ma soprattutto per l’ambiente. Sacchetti, bottiglie di vetro, teli, ma anche bicchieri e piatti di plastica governano, ormai, le nostre spiagge e i nostri fondali.

Gentilmente il mare ci ha anche restituito rifiuti di parecchi anni fa

Una vera e propria farmacia d’epoca”, come la definisce Archeoplastica in un video sul suo canale Instagram. le immagini mostrano dei rifiuti raccolti nel tempo. Di cosa si occupa Archeoplastica? Di raccogliere tutti gli oggetti, che nel corso degli anni sono stati gettati sulle spiagge, con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema.

Mare (Foto da Canva) – Ecoo.it

Si tratta di medicinali che di anni ne hanno parecchi e che sono stati raccolti in mare. Tra i vari ritrovamenti c’è la Neo faringina un medicinale utilizzato negli anni 60 e 70 per curare il mal di gola. Medicinali per combattere il mal di testa Optalidon risalente agli anni 60, grazie al carattere riportato si è capito che quel tipo lì è stato i commercio fino al 1965. Una scatola di compresse Viamal, prodotta nel 1990. Un flacone di Penicillina in polvere degli anni 80, che si usava per disinfettare eventuali sbucciature.  Una pomata per le labbra acquistata a 200 lire abbastanza datata.

Salvare le spiagge è fondamentale

Questi alcuni degli oggetti abbandonati e ritrovati sulle nostre spiagge, ma ciò che preoccupa è proprio la data che riportano  alcuni oggetti e medicinali ritrovati. È importante sensibilizzare sempre di più e discutere in tutti i luoghi possibili. Le nostre spiagge, e non solo, meritano rispetto e non possono diventare grandi pattumiere in cui, chiunque passi, può pensare di buttarci qualcosa. Impariamo ad essere rispettosi nei confronti del pianeta che ogni giorno ci ospita.

Paola Saija

Classe 1996, sono nata ad Enna, nel cuore della Sicilia e sono una studentessa della facoltà di Lettere Moderne. Sin da piccola ho sempre nutrito una forte passione per la scrittura ed il giornalismo e, da qualche anno, sono riuscita a coronare il mio sogno collaborando con diverse testate locali e non. Le tematiche che mi stanno più a cuore e di cui mi occupo sono l’ambiente, la cronaca e l’attualità. Le altre mie passioni sono l’arte, il cinema ed il teatro che ho avuto modo di approfondire attraverso gli studi ed i viaggi.

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