La NASA, grazie al rover Curiosity, di stanza su Marte, sta raccogliendo informazioni dettagliate sul Pianeta Rosso: scoperti dei cristalli di zolfo.
Prosegue l’avventura della NASA con il robot Curiosity, di stanza da anni su Marte per raccogliere informazioni dettagliate sul Pianeta Rosso, protagonista di infiniti romanzi e film di fantascienza. Scoperti recentemente dei cristalli di zolfo, elementi che indicano un passato vivo, ricco di acqua. Curiosity esplora l’area di Gediz Vallis, svelando un pianeta che è cambiato tanto nel corso di milioni di anni.
Da circa dieci mesi, la NASA sta esplorando una regione in particolare di Marte, chiamata Mount Sharp, una zona rocciosa e sormontata da canyon. Questa zona suscita grande interesse perché ha rivelato segni di un antico passato, un passato dinamico e vivo, che doveva essere simile a quello del nostro pianeta. L’analisi chimica ha rivelato la presenza di minerali, tra cui solfati.
Il rover Curiosity ha scavato nella roccia, scoprendo dei cristalli di zolfo. Ciò rappresenta una scoperta incredibile, poiché indica particolari fenomeno geologici, così come la presenza passata di acqua. La regione esplorata da Curiosity, la Valle di Gediz, che attraversa il canyon battezzato Mount Sharp, ha attirato grande attenzione in tutta la comunità scientifica. Marte: nuove prove sulla possibilità di far nascere la vita sul pianeta.
Se dieci anni fa, dall’alto, la NASA aveva già individuato particolari detriti depositati all’interno dei canali dei canyon marziani, ora si ha la conferma della formazione stessa dei canali. È possibile che, in un tempo lontano, questi erano fumi ricchi di acqua. Frane e inondazioni hanno poi contribuito a spostare il materiale lungo i canali. Prima colonia su Marte: minimo in 22, il perché.
Tra l’altro, Curiosity ha scovato anche rocce ben levigate dalla forza dell’acqua. Marte, dunque, è sempre stato un pianeta attivo e nel corso del tempo ha attraversato numerosi cambiamenti. Ciò desta grande entusiasmo negli studiosi, poiché si indaga sul passato del pianeta. Marte potrebbe essere presagio del futuro della Terra, e per questo motivo il suo studio è importantissimo. Marte, divulgato il primo suono registrato: ascoltalo.
Ma non solo, perché un recente studio ha indagato sulla presenza dei crateri di Marte, causati dalla caduta di asteroidi, vista la mancanza di forze atmosferiche e placche tettoniche, ossia fenomeni tipici del nostro pianeta. Tuttavia, una recente indagine su uno dei suoi crateri, uno dei più giovani, risalente a circa 2,34 milioni di anni fa, ha destato interesse. NASA, prodotto ossigeno su Marte.
Questo cratere, chiamato Corinto, profondo 1 km e di 14 km di diametro, presenta un sistema a raggi, che sottolinea una quantità importante di materiale espulsa dal luogo d’impatto, la quale è poi atterrata altrove, creando appunto questi raggi. Secondo gli scienziati, l’area di questi crateri, che formano i raggi, potrebbe essere stata piena di ghiaccio, il quale, una volta colpito dall’asteroide, con l’impatto si è surriscaldato fino a sciogliersi. Vita su Marte: probabilmente c’era ed è finita a causa dell’uomo.
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