In Sardegna, tre anni fa, è nata una startup che è riuscita a riciclare il sughero per ricavare della pelle da usare nel campo della moda.
Secondo alcuni studi, l’industria della moda rientra fra i settori più inquinanti a livello globale. Nel corso del tempo, dunque, sono state moltissime le innovazioni messe in campo per poter contrastare tutto questo.
A tal proposito, oggi vorremmo parlarvi di una startup che è nata in Sardegna qualche anno fa, nello specifico nel 2020. L’obiettivo era quello di portare a termine il progetto “Leather for vegerarians”, che portava avanti l’idea di utilizzare il sughero nel product e nel fashion design. Lo scopo era quello di utilizzare gli scarti dell’industria del sughero per riuscire ad ottenere una pelle, ma vegana.
Dagli scarti di sughero è possibile tirar fuori qualcosa? La risposta è assolutamente si! Vediamo l’idea di due imprenditori e perché piace così tanto. Un’idea innovativa partita direttamente dalla Sardegna, lo scopo è, appunto quello di utilizzare materiali che aiutino non solo l’ambiente, ma anche l’economia rurale.
Il sughero è un materiale molto resistente, ma al contempo anche molto leggero, quindi bene si adatta. Noto pure perché impermeabile e riesce a sopportare le alte temperature. Utilizzando questo materiale si può aiutare l’ambiente.
Per questo motivo, i due hanno deciso di utilizzarlo nel campo della moda per ricavare della pelle e realizzare dei vestiti. In questo modo sarebbe stato possibile “mettere da parte” il cuoio animale, ma non solo perché così facendo si poteva cominciare ad utilizzare un materiale sostenibile. Oggi sempre di più c’è la necessità di andare a favore dell’ambiente e qualsiasi iniziativa e idea è necessaria per potere mettere in pratica il cambio di rotta.
La startup ribattezzata Lebiu, “leggero” in lingua sarda, è nata nel 2020 in Sardegna. La priorità è quella di riuscire a recuperare scarti di sughero che appunto derivano dalla quercia, questi dopo la lavorazione possono tornare utili all’industria del design e della moda. Al timone dell’iniziativa due uomini Fabio Molinas e Alessandro Sestino. Si tratta di un’idea originale, perché dal sughero si possono ricavare pezzi pregiati, ma senza rinunciare al rispetto per l’ambiente.
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