È ancora in corso l’esame di fine anno per molti maturandi, però una nota al ministro Profumo e al suo team di esperti ci sentiamo di farla. Ieri, infatti, c’è stato il primo round con la prova di italiano. Come tutti sanno, le tracce sono uguale per tutti gli istituti del territorio italiano e vengono date proprio dal Ministero, quest’anno persino in via telematica. Di fronte a tanto progresso e tanto pensiero proiettato al futuro e al miglioramento, ci si chiede perché la questione della tutela ambientale non sia stata minimamente presa in considerazione.
Sono molti gli eventi che si potevano approfondire, dalla catastrofe di Fukushima al terribile naufragio della Costa Concordia che ci ha coinvolti direttamente, dato che si è verificato proprio al largo delle coste italiane. E perché non approfondire anche la questione dello sviluppo sostenibile con la conferenza Rio+20 attualmente in atto? Oppure ancora, perché evitare la questione del movimento NO TAV piuttosto che la clamorosa sentenza contro l’Eternit, tema ripreso perfino nel programma di Roberto Saviano e Fabio Fazio?
I disastri nucleari giapponesi non sono un’entità lontana e a noi distante, dato che hanno messo in crisi il sistema dell’energia atomica in tutto il mondo, per non parlare della Costa Concordia e di come un errore umano possa distruggere vite umane e creare forti danni a un intero ecosistema. La TAV e l’Eternit non sono affatto due questioni localmente radicate e per questo solo piemontesi, come potrebbe aver pensato qualcuno, dato che la prima è attualità stringete e la seconda ci consegna un passato storico che abbiamo il dovere di ricordare, anche per onorare così tante persone morte ingiustamente facendo il loro lavoro.
Nessuno di questi, sinceramente, ci sembrava trascurabile o di minore importanza. Questo non contraddice l’importanza del tema, ad esempio, sulla crisi e i giovani, che sicuramente è tra i più attuali tra quelli presentati. Il pensiero, piuttosto, è sul valore sempre secondario che si dà alla sostenibilità ambientale anche in questi contesti istituzionali. Chiediamo alle nuove generazioni di impegnarsi e di prendersi più cura del nostro Pianeta Terra, ci stupiamo se della sostenibilità ambientale i giovani italiani ne parlano molto ma la praticano poco, e poi siamo “noi” (inteso come persone appartenente del “mondo adulto”, ma con chiaro riferimento alle istituzioni) i primi a non dare un buon esempio al riguardo?
photo: mememeandme
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