Tra gli animali che popolano il Mar Mediterraneo ci sono le meduse. Questi sono molto pericolose per via dei loro tentacoli orticanti
Il Mar Mediterraneo è popolato da tantissimi pesci alcuni ottimi da mangiare e guardare come tonni, spigole e cernie, e altri più pericolosi come gli squali. Ma se è più difficile che condividiate l’acqua marina con un pescecane, è molto più facile trovare una medusa. Questi sono animali planctonici appartenenti al phylum degli Cnidari o Celenterati e rappresentano uno stadio del ciclo vitale che si conclude dopo la riproduzione sessuata con la formazione di un polipo.
Riconoscerle in acqua è davvero facile grazie alla loro tipica forma a polipo rovesciato con lunghi tentacoli urticanti. In caso di puntura è opportuno sciacquare subito la zona colpita con l’acqua di mare e, qualora dovessero rimanere dei tentacoli sul corpo, è fondamentale rimuoverli in maniera molto delicata, evitando poi di grattarsi o strofinare la zona irritata con la sabbia. Ma quali sono le meduse più diffuse nel mar Mediterraneo?
Meduse, quali sono le più diffuse nel Mar Mediterraneo?
Le meduse sono tra i primi organismi a comparire nel mare oltre a 500 milioni di anni fa e sono rimaste a popolare le nostre acque fino ad oggi. In Italia queste sono molto diffuse in special modo nel Mar Ionio e in particolare nell’acque del Salento. Questa zona è molto popolata dalla Pelagia noctiluca, ovvero la “medusa luminosa”. Si tratta una specie altamente urticante che ha costretto i bagnanti a rinunciare al relax in mezzo al mare.
PELAGIA NOCTILUCA
La pelagia noctiluca è di colore marrone-rosata o rosa-violetta traslucido e le sua dimensione si aggira intorno ai 10 cm. Inoltre la medusa è composta da 16 lobi da cui partono 8 lunghi tentacoli retrattili, molto urticanti e semi-trasparenti. La lunghezza di questi può arrivare fino ai 2 metri. Inoltre le braccia orali sono lunghe 30 cm. L’epiteto noctiluca deriva dall’iridescenza di colore verde di cui questa è dotata.
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RHIZOSTOMA PULMO
Il Rhizostoma Pulmo è una scifomedusa della famiglia delle Rhizostomatidae. Questo animale presenta un cappello opalescente dai bordi blu-viola. Il corpo, noto come manubrio, è composto da otto prolungamenti di tessuto bianco-trasparenti arricciato e grumoso. La grandezza del Rhizostoma Pulmo varia da 50 ai 60 cm di diametro e può raggiungere anche i 10 kg di peso. I tentacoli non risultano particolarmente urticanti e non provocano pericoli seri per l’uomo. L’irritazione, in genere, dura molto poco e svanisce in pochissimo tempo sebbene lascino un leggero prurito.
COTYLORHIZA TUBERCULATA
La Cotylorhiza Tuberculata è una specie molto comune nel mar Mediterraneo soprattutto nel mare Adriatico. Questa medusa raggiunge i 30 cm di diametro e presenta un caratteristico ombrello a forma di disco, con una gobba rotonda e gialla che la fa sembrare un uovo all’occhio di bue. Il bordo poi è frastagliato di colore verde o giallo. Colorazione condizionata dalla presenza di zooxantelle. Questa medusa è caratterizzata dall’assenza di tentacoli e dalla ricca presenza di braccia orali. La Cotylorhiza Tuberculata è innocua e non irritante.
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CARYBDEA MARSUPIALIS
Terribilmente urticante, invece, la Carybdea marsupialis. Questa medusa, nota come cubomeduasa, è molto diffusa nelle acque basse e sabbiose. L’ombrello, che arriva fino a 3 cm, di questo animale dalla forma quasi cubica e trasparente. I quattro tentacoli sono lunghi 10 volte il corpo e, oltre ad essere trasparenti, sono a forma di anelli rossi. Il veleno della Carybdea marsupialis provoca ustioni pericolosissime, tanto da mettere in pericolo di vita il malcapitato. Il veleno termolabile e, di conseguenza, l’azione irritante svanisce con l’esposizione a forti sorgenti di calore come la sabbia o l’acqua bollente. In alternativa si può utilizzare ammoniaca o l’aceto. I segni dell’ustioni potranno rimanere sulla pelle anche per molte settimane.
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AURELIA AURITA
Nota anche come medusa quadrifoglio, l’Aurelia Aurita appartiene tra le più note e diffuse. Questa si riconosce da un ombrello perfettamente sferico di colore bianco diafano e trasparente. Sulla sommità di questo ci sono quattro strutture circolari. Si tratta delle gonadi che creano una forma di quadrifoglio. I tentacoli sono corti e sottili molto urticanti che partono dal bordo dell’ombrello.