Le meduse sono protagoniste di una falsa leggenda che circola ormai da lungo tempo. La verità sugli animali marini planctonici e la sempre più elevata presenza nei nostri mari
Affascinanti, straordinarie e misteriose, le meduse rientrano tra gli esseri viventi più antichi al mondo, apparse sul pianeta 600/700 milioni di anni fa. Costituite d’acqua per il 98%, la caratteristica composizione gelatinosa appare luminescente nell’acqua, peculiarità che le distingue nell’intero ecosistema marino. Rappresentano ogni anno la preoccupazione di milioni di bagnanti, quando nel corso delle tante agognate vacanze estive, si ritrovano a fare i conti con tale presenza nei nostri mari.
Il motivo risiede nel potere altamente urticante dei tentacoli, che anche attraverso un leggero contatto riescono a provocare eruzioni cutanee ed eritemi. Negli ultimi anni si registra un aumento del loro numero, al quale si collega una leggenda che circola ormai da diverso tempo e riguarda proprio la spiegazione di tale fenomeno. La presenza di questi organismi planctonici è davvero un fattore indice di acqua cristallina come abbiamo sempre saputo?
La falsa leggenda sulla presenza delle meduse
Sicuramente ci è capitato almeno una volta di sentire una precisa storia sulle meduse, in particolar modo proprio durante le vacanze estive, quando ci siamo imbattuti in uno di questi esemplari. Ma è proprio vero che la loro presenza sia indicativa di mare pulito? Quello che ci siamo raccontati per accettare forse più volentieri il “temuto” fenomeno si rivela una falsa leggenda. Una realtà ancora più evidenziata dalla loro recente concentrazione nei nostri mari, in concomitanza con altri cambiamenti dell’ecosistema marino.
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Non è il grado di limpidezza dell’acqua ad attirare le meduse, bensì alla base della straordinaria presenza si nasconde l’aumento delle temperature, che non riguarda solo il clima. Gli stessi mari dove “nuotano” diventano infatti sempre più caldi, favorendone la presenza, che non viene limitata anche da un secondo fattore, ancora una volta di origine ambientale.
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Si tratta della progressiva scomparsa di predatori di meduse, come le tartarughe marine, dovuta proprio alle trasformazioni a cui l’ecosistema si trova sottoposto, ancora una volta a causa dell’intervento dell’uomo. Un’altra spiegazione prende infatti forma nella pesca intensiva, con la relativa diminuzione di altre importanti specie, per una proliferazione maggiore delle meduse.