I residui chimici come i pesticidi inquinano la frutta. La mela deve essere preferibilmente sbucciata prima di essere consumata. Come lavarla
Ormai chiunque sa che frutta e verdura – a meno che non siano certificati in senso opposto – sono pieni di pesticidi e sostanze chimiche che vengono sparse sui campi per preservare il raccolto. Queste sostanze finiscono fin nell’interno del prodotto, e se ingerite dall’essere umano, possono diventare particolarmente nocive. Per cui è bene lavare con cura frutta e verdura prima di consumarle. Il problema i crea particolarmente per la frutta, che viene mangiata senza essere cotta. Si ponga il caso della mela.
Essa può essere sbucciata, con la convinzione di eliminare in questo modo il problema dei pesticidi. Ma non è così semplice. Le sostanze chimiche sono molto resistenti, e penetrano anche all’interno del frutto. Inoltre se si tocca con le mani la buccia, si possono trasportare i pesticidi dalle mani al prodotto che si mangia. Dunque per tentare di eliminare i pesticidi dalla mela si deve ricorrere ad un’altra soluzione.
Mela e pesticidi, i prodotti più efficaci per rimuoverli
La maggior parte delle persone mangia la mela anche con la buccia, dopo averla sciacquata brevemente sotto l’acqua corrente. In questo modo si rimuove forse un po’ di terra, ma non le sostanze chimiche, che non sono idrosolubili. Degli espertimenti condotti da esperti hanno tentato tre modi diversi per lavare la mela. Solo sotto l’acqua corrente. Con acqua e bicarbonato. Con acqua ed ipoclorito di sodio – la candeggina -. Ed il modo più efficace, cioè che ha rimosso la maggior parte dei pesticidi dalla mela è stata la soluzione di acqua e bicarbonato. Si consiglia di procedere nel seguente modo: sciogliere un cucchiaio di bicarbonato per ogni litro d’acqua in una bacinella. Lasciare la mela a bagno per una decina di minuti.
I pesticidi in agricoltura
Nei suggerimenti si consiglia di rimuovere comunque la buccia dalla mela prima di mangiarla. Ed anche il primo strato di frutto. I pesticidi sono talmente resistenti da penetrare all’interno della polpa. L’agricoltura europea dovrebbe vietare la coltura intensiva, che porta necessariamente all’utilizzo di pesticidi, dannosi per la biodiversità del suolo ed anche per la salute dell’essere umano.