Qualcuno lo ha già ribattezzato il nuovo Robinson Crusoe ma Tim Shaddock, naufrago insieme al suo cane per due mesi al largo del Messico, non è un personaggio di finzione
Affrontare il mare è da sempre il sogno di molti. E del resto prima che l’ultima frontiera venisse identificata con lo spazio per gli esploratori era l’orizzonte azzurro quello da conquistare. Ancora oggi, anche se conosciamo a menadito tutta la superficie del pianeta, c’è ancora chi vuole sperimentare il mare nella sua forma più cruda e viva.
Ed è probabilmente in parte dovuto anche allo spirito d’avventura il viaggio iniziato è finito in maniera rocambolesca di Tim Shaddock, 54 anni, che era partito un paio di mesi fa dal porto di La Paz in Messico diretto verso la Polinesia Francese a bordo del suo catamarano in compagnia di Bella, un cane che aveva incontrato mentre si trovava in viaggio in Messico. Ma a seguito di una tempesta, la strumentazione tecnica del catamarano è andata in tilt lasciando questo novello Robinson Crusoe in balia delle onde fino a quando non è stato rintracciato e tratto in salvo. Ma qual è la sua storia?
Disidratato e malnutrito, Tim Shaddock è stato intervistato dalle testate messicane e ha dimostrato di non aver perso nulla del suo senso dell’umorismo. “Ci sono stati tanti, tanti giorni brutti e tanti giorni buoni” ha dichiarato raccontando la sua esperienza in mare aperto prima di sottolineare che comunque, al suo rientro in Australia, ha intenzione di mangiare sushi di tonno.
Una scelta di certo buffa se si pensa che Shaddock ha passato gli scorsi due mesi proprio a nutrirsi di pesce crudo pescato in mare aperto con l’attrezzatura che aveva sul suo catamarano accompagnato da Bella, un cane randagio incontrato per caso in Messico prima di salpare e che adesso è stato affidato a uno dei pescatori che lo hanno salvato in modo tale che l’animale possa rimanere nel suo Paese d’origine. Ma la storia di Shaddock inizia molto tempo fa. All’inizio degli Anni 2000 quando ancora lavorava presso IBM come specialista IT, gli era stato diagnosticato un cancro che aveva raggiunto lo stadio 4, dopo una prima diagnosi negli Anni ’90. E questa diagnosi lo ha portato a cambiare anche il proprio rapporto con il cibo sperimentando, tra le altre cose, una dieta a base di cibo crudo.
L’esperienza di Tim Shaddock riporta ovviamente alla mente il racconto di Robinson Crusoe portato sullo schermo da Tom Hanks, che tanti però hanno criticato perché poco realistico nel modo in cui il personaggio interpretato da Hanks sopravvive a base di cocco e pesce crudo. Ma in realtà diversi medici e dietologi sono concordi nel sottolineare che il pesce crudo contiene tutta una serie di nutrienti che possono permettere effettivamente la sopravvivenza umana. Sorprendentemente, per esempio, nel pesce crudo si trovano grandi quantità di vitamina C, che possono così sopperire alla mancanza di altre fonti di questa vitamina. Non è certo una dieta del tutto bilanciata ma, come dimostra anche la storia di Tim Shaddock si può effettivamente sopravvivere anche con il pesce crudo.
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…