Meteo, l’aria polare arriverà finalmente a spazzare via il caldo estremo di questo ottobre: cosa aspettarsi a partire dal fine settimana in procinto di incominciare.
Un caldo così anomalo non lo si vedeva dal 1800: con una temperatura di settembre superiore alla media stagionale di 2,17°, l’autunno 2023 risulta essere il terzo più caldo dal 19esimo secolo. A confermarlo sono i nuovi dati Isac Cnr, così come resi noti dall’associazione Coldiretti.
Del resto, un ottobre in cui sia ancora possibile girare in pantaloncini e maniche corte è davvero raro da osservarsi. Con le spiagge tuttora affollate e i turisti che non esitano a prendere di mira le località balneari, la domanda che verrebbe spontaneo porsi è la seguente: quanto ancora durerà questa morsa di aria bollente?
Come svelato dal quotidiano Il Tempo, a breve l’autunno 2023 entrerà nel vivo, con l’arrivo del freddo polare che finalmente porterà ad un brusco abbassamento delle temperature e alla comparsa delle prime nevicate sulle Alpi. Scopriamo nei dettagli cosa dobbiamo aspettarci già a partire dal prossimo fine settimana.
Trascorsa l’estate più rovente di sempre, gli italiani hanno assistito all’inizio di autunno più caldo mai registrato. Perlomeno, al terzo più caldo di cui si abbia memoria a partire dal 1800. Ma le temperature, come svelano gli esperti di meteorologia, stanno per subire un brusco calo e per traghettarci definitivamente verso la fredda stagione.
In modo particolare, le previsioni del colonnello Mario Giuliacci annunciano un’ondata di freddo polare che inizierà a far sentire i propri effetti già a partire da sabato 14 ottobre. Come spiega l’esperto, infatti, il primo fronte depressionario che raggiungerà la Penisola darà luogo a “piogge nelle regioni settentrionali e ad una copertura nuvolosa nel Centro“.
Nella giornata di domenica 15 ottobre la situazione peggiorerà ulteriormente, con precipitazioni che interesseranno Lombardia orientale, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Romagna.
Ma i veri e propri stravolgimenti di cui preoccuparsi, svela il colonnello Giuliacci, si verificheranno a cominciare da lunedì 16 ottobre, quando una “depressione direzionata da correnti d’aria polare porterà grandi novità dal punto di vista del meteo“.
Lo scontro tra correnti di aria fredda e l’anticiclone caldo ancora presente sul nostro territorio potrà dar luogo a fenomeni meteorologici particolarmente intensi, quali forti piogge e grandinate. A confermarlo sono le previsioni del sito Meteogiuliacci.it, le quali annunciano l’ormai definitiva fine dell’estate anche per il nostro Paese.
L’incontro tra masse d’aria polare e correnti umide, nello specifico, innalzerà al massimo grado il rischio che si formino imponenti celle temporalesche, con annesse precipitazioni repentine e imprevedibili. Secondo il colonnello Giuliacci, ci sarebbero le basi per “assistere a fenomeni intensi ed il problema sarà la stazionarietà dei temporali per diverse ore sulle stesse aree“.
Nello specifico, le regioni più a rischio saranno quelle di Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Calabria. Ma la situazione, oltre che per le zone tirreniche, sarà completamente mutata anche per quanto concerne gli scenari alpini. Come anticipato dall’esperto, infatti, l’ondata polare potrebbe addirittura portare alle prime nevicate sulle Alpi, dove si assisterà ad un netto calo delle temperature.
L’eccessivo caldo che si è riscontrato non soltanto durante l’estate appena trascorsa, ma soprattutto in questo inizio di autunno a dir poco anomalo, ha a monte due cause ben precise: il cambiamento climatico e il riscaldamento globale. La correlazione tra questi due fenomeni è più che evidente agli occhi della comunità scientifica tutta.
A fronte del progressivo surriscaldamento delle temperature – determinato dall’impatto dei gas serra, responsabili di intrappolare il calore solare nell’atmosfera -, paesi come l’Italia stanno progressivamente assumendo le caratteristiche di quelli tropicali, pur trovandosi ad una longitudine del tutto differente.
È, quest’ultimo, il fenomeno noto come cambiamento climatico (il quale, come puntualizzato, ha alle spalle proprio il suddetto innalzamento della temperatura media del pianeta).
Ciò premesso, fenomeni meteorologici estremi come gli incendi che, durante questa estate 2023, hanno devastato l’Europa, o come l’alluvione che nel maggio scorso colpiva l’Emilia-Romagna non debbono affatto sorprenderci. Del resto, sono il risultato di decenni e decenni di disattenzione e indifferenza rispetto alla tematica ambientale.
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