Ripescato il cadavere di una donna in un fiume. Si era tuffata per un motivo assurdo, morendo così in maniera decisamente evitabile. E non era neanche sola.
Il cadavere di una donna in un fiume è stato individuato dai soccorritori, i quali poi hanno provveduto a recuperarlo, dopo avere ricevuto una richiesta di aiuto urgente. A segnalare alle forze dell’ordine la situazione di grave pericolo – che purtroppo si è chiusa nel peggiore dei modi – sono state tre persone che si trovavano in compagnia proprio della vittima. Quest’ultima aveva 46 anni e stava facendo una passeggiata con gli amici nei pressi di un fiume.
Si tratta dell’Hongcheon, che scorre nella parte settentrionale della Corea del Sud, all’interno del territorio della provincia del Gangwon. La vicenda si è verificata sabato 1° luglio e ha come causa di fondo un motivo decisamente assurdo. La donna stava portando a spasso il proprio cane ed aveva deciso di testare il grado di fedeltà e di capacità di iniziativa del proprio animale. Così si è tuffata nel fiume per simulare un annegamento. Ma le cose hanno preso molto presto una piega tanto inaspettata quanto drammatica.
Cadavere di donna dal fiume, lei voleva vedere la reazione del suo cane
Purtroppo il suo cane non la salvata e lei, una 46enne di nazionalità sudcoreana, è annegata ed è morta nel giro di pochissimi istanti. La forte corrente l’ha trascinata via con grande facilità, non lasciandole scampo. La polizia ed i vigili del fuoco del posto sono arrivati sul luogo della tragedia nel breve volgere di pochi istanti e nonostante l’impiego di imbarcazioni, di droni e di almeno due elicotteri non hanno potuto fare niente per recuperare viva la donna.
Il cadavere della donna è stato infine individuato nel fiume ad una distanza di circa 800 metri da dove lei si era tuffata. Sul fatto è stata aperta anche una inchiesta ufficiale, che ha visto pure lo svolgersi di tre interrogatori, uno per ognuna delle tre persone presenti.
Una morte assurda
Non risulta alcun addebito nei loro confronti, con le forze dell’ordine che hanno ritenuto che quanto successo fosse da attribuire ad un imprevisto e sfortunato incidente. Certo è che la morte di questa persona è stata veramente, veramente assurda. E deve insegnare a chiunque a non agire mai alla leggera. A morire annegati sono stati anche due fratellini di Manfredonia, in provincia di Foggia. Avevano solamente sette ed otto anni e la loro famiglia ora è assolutamente devastata dal dolore.
Di loro i soccorritori e le forze dell’ordine hanno trovato solamente le ciabattine, a poca distanza da dove sono spariti. I piccoli stavano giocando quando si sono avvicinati a qualcosa dalla quale è nato il pericolo che poi si è tramutato in un qualcosa di letale. Questo dovrebbe insegnare una volta per tutte a genitori, nonni, zii ed amici di famiglia vari che i bambini così piccoli non andrebbero mai e poi mai lasciati da soli in certe circostanze.