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Microplastiche nei cosmetici: il divieto in vigore dal 2020

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Dal 1° Gennaio 2020 in Italia è vietato produrre e commercializzare determinate categorie di prodotti cosmetici che contengono microplastiche, accusate di essere estremamente nocive e dannose per l’uomo e per l’ambiente. Nello specifico, il divieto previsto riguarda i prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente contenenti microplastiche e non è estendibile a tutte le tipologie cosmetiche.

Le sanzioni per chi non rispetta i divieti

Per i detrattori sono previste pesanti sanzioni economiche, di importo variabile a seconda della gravità e della modalità della violazione. Inoltre, in caso di recidiva, è possibile addirittura che l’attività commerciale possa addirittura essere sospesa per un periodo di tempo (più o meno) limitato.

Un obbligo che non deve stupire gli italiani, dal momento che rafforza ulteriormente un’altra regolamentazione già entrata in vigore l’anno scorso e che riguarda i bastoncini di cotone. Dal 2019, infatti, i cotton fioc si possono vendere solo se sono realizzati con materiale biodegradabile e compostabile.

Le microplastiche nei cosmetici possono inquinare l’ambiente

Ma cosa sono di fatto le mircoplastiche? Sono particelle piccolissime, il cui diametro ha una grandezza variabile inclusa tra 330 micrometri e i 5 millimetri. Realizzate in plastica non riciclabile, sono presenti in molti prodotti cosmetici e di conseguenza vanno a riversarsi inevitabilmente negli scarichi delle nostre abitazioni.

Da qui, arrivano nei corsi d’acqua principali e inquinano l’ambiente. E non è tutto: queste sfere, infatti, lentamente si decompongono nei fiumi e nei mari, diventando così nocive per l’uomo e per le più svariate specie ittiche.

Se (o quando) vengono assimilate dai pesci, infatti, le microplastiche possono arrivare sulle nostre tavole e così possono essere assorbite inconsapevolmente anche dall’uomo.

Microplastiche nei cosmetici: guida alla scelta di cosa acquistare

Fino al 2019 le microbeads erano comunemente utilizzate dall’industria cosmetica per realizzare prodotti abrasivi, dentifrici, detergenti, scrub ed esfolianti. Alla luce delle attuali norme vigenti, tuttavia, molte aziende del settore si sono attivate per produrre microsfere totalmente biodegradabili o altre tipologie di composti analoghi.

Onde evitare spiacevoli sorprese, però, quando si acquista un preparato di bellezza è importante leggere attentamente l’etichetta, prestando particolare attenzione alle sue caratteristiche e alla lista degli ingredienti cosmetici (INCI). Eventuali microplastiche, infatti, vanno segnalate con la dicitura polietilene (INCI: Polyethylene) o polipropilene (INCI: Polypropylene).

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