Quante microplastiche giornalmente ogni essere umano rilascia nel mare? Anche tu lo fai

Le microplastiche prodotte dalle attività quotidiane sono molto inquinanti. Purtroppo vengono riversate in mare anche inconsapevolmente

microplastiche primarie
Microplastica (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Ogni settimana ogni cittadino getta in mare l’equivalente di una busta di plastica in mare. Non fisicamente, ma attraverso le microplastiche che provengono dall’utilizzo domestico di varie componenti di plastica. Questo materiale è facilmente soggetto alla frantumazione, che si scomppone in microplastiche le quali facilmente vanno a finire nei mari, con delle conseguenze piuttosto spiacevoli. Se ci si soffermasse, anche nella sabbia si potrebbero notare diverse particelle di microplastica. Le microplastiche non solo inquinano spiaggia ed acqua, ma sono responsabili anche del decesso di numerose specie ittiche.

I pesci inconsapevolmente ingoiano le microplastiche e di conseguenza o soffocano o non riescono ad espellerle, con la conseguenza di una morte piuttosto dolorosa. Che sarebbe potuta essere evitabile. Ma purtroppo sembra proprio che della plastica non si riesca a fare a meno. Almeno nell’attuale società occidentale.

Le microplastiche primarie

microplastiche primarie
Microplastica (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

A quanto pare, anche se molte persone non lo sanno, le microplastiche sono di due tipologie, dipendentemente dalla loro origine. Primarie e secondarie. Quelle primarie sono aggiunte volontarie ai prodotti come quelli cosmetici o detergenti. Anche se in Italia sono vietate. La maggior parte delle microplastiche primarie proviene dal risciacquo in lavatrice dei tessuti. In quasi tutti i tessuti che non siano 100% fibra naturale sono contenute delle plastiche, come nel poliestere e simili. Altri importanti responsabili della produzione e del rilascio in mare sono il consumo dei pneumatici, o dall’abrasione di oggetti di plastica durante l’utilizzo.

La tipologia secondaria

microplastiche primarie
Microplastica (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Le microplastiche secondarie invece derivano dalla frantumazione in particelle molto piccole di oggetti grandi di plastica. Anche se è difficilmente immaginabile, le primarie sono di quantità quasi pari alle seconde. Purtroppo ognuno di noi tutte le settimane getta in mare l’equivalente di una busta di plastica in microplastiche prodotte. Le industrie stanno mettendo a punto materiali sintetici bio, ma al alto costo, che poi inevitabilmente ricade sui consumatori finali. Quando l’egemonia della plastica nella produzione industriale finirà sarà troppo tardi. Si deve dare uno stop netto, o le conseguenze saranno piuttosto gravi per l’ecosistema marittimo e ambientale.

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