Le microplastiche dominano il corpo umano. Questo quanto emerso da uno studio che ha portato a toccare con mano un quadro preoccupante.
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Tutti gli angoli del nostro corpo sarebbero dominati dalle microplastiche. Questo quanto emerso da uno studio condotto dal Scripps Institution of Oceanography che ha acceso i riflettori sull’allarme generato dalla diffusione globale di queste di particelle di dimensioni tra i 330 micrometri e i 5 millimetri.
Non solo contaminano natura e mari, ma anche l’organismo facendo il loro ingresso nel sangue, negli organi, nelle ossa, il tutto senza tornare nell’ecosistema, restando nel corpo.
Microplastiche: i risultati preoccupanti di un lungo studio
I ricercatori della Scripps Institution of Oceanography hanno condotto uno studio durato decenni. Iniziato nel 1971 e terminato nel 2013 sono state realizzate delle ricerche sulle microplastiche toccando con mano come queste invadano il corpo umano. Inoltre è stato riscontrato accanto a modelli dal peso leggero, di circa 333 micrometri, come ce ne sarebbero anchi dal diametro più ampio: possono raggiungere un diametro fino ai 10 micrometri.
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La plastica di queste particele non si esaurisce: la loro grande resistenza fa sì che rompano persino i legami chimici. Il loro processo di degradamento si stima possa durare anche 2000 anni.
Nello studio in questione è stata coinvolta anche la professoressa Brandon che ha poi scoperto qualcosa di assurdo: gli invertebrati gelatinosi che dominano i mari averebbe lo stomaco colmo di microplastiche. Questo metterebbe in pericolo sia i pesci, ma anche gli umani che se ne nutro. Il risultato è che il corpo è contaminato da queste particelle che si diffondono in stomaco, sangue e tessuti, raggiungendo persino il cervello.
Il problema delle microplastiche, cresce negli anni: la soluzione per invertire la rotta
Sicuramente negli ultimi decenni il problema delle microplastiche si è molto inasprito. La ragione sta nel fatto che l’uso della plastica è aumentato del 200%, vuoi per la sua versatilità e per la sua comodità nella vita quotidiana.
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Il grande problema è che grandi quantità di questa plastica non è riciclata in modo idoneo: il risultato è che si sgretola in microplastiche, comportando così l’inasprirsi dell’emergenza ambientale. Guardando ai dati solo a livello italiano sembra che la plastica riciclata sia solo pari al 30%.
Quello delle microplastiche è un problema davvero grave, che sta segnando la storia di tutta l’umanità, contaminando la natura e gli esseri viventi. Per invertire la rotta sicuramente è fondamentale ridurre l’uso della plastica nonché riciclarla nel modo corretto.