La notizia, che viene data in anteprima dal sito ilsalvagente.it, lascia tutti sconvolti: il miele (e derivati, come la propoli), utilizzatissimo prodotto naturale che specialmente in questa stagione fredda viene sfoderato per combattere i malanni delle vie aeree, è stato contaminato da delle sostanze tossiche -e altrettanto vietate- a causa degli effetti malefici sull’uomo. Che dire: non si può stare più tranquilli davvero su niente! Tutta colpa dei costi eccessivi per la produzione della linfa preziosa prodotta dalle api che spingono gli apicoltori all’utilizzo di metodi più economici (ma velenosi).
Alla luce di questo brutto episodio che getta fango sulle sane abitudini culinarie della nostra bella Italia, Codacons chiede che venga fatta urgentemente un’inchiesta. Ecco le dichiarazioni di Carlo Rienzi, Presidente dell’associazione a tutela dei consumatori: “Ennesimo scandalo alimentare in Italia, stavolta avvenuto nel silenzio più totale dei mass media. E’ necessario che siano resi pubblici non solo i nomi delle aziende coinvolte, ma anche quelli degli apicoltori che hanno utilizzato sostanze illegali. Questo perchè stiamo valutando la possibilità di avviare una class action in favore dei cittadini che hanno acquistato e consumato propoli contaminato, attraverso la quale chiedere il risarcimento per i rischi alla salute corsi relativamente al consumo di alimenti inquinati da pesticidi nocivi“. E come dargli torto?
Purtroppo, sebbene non supportata dai maggiori organi di informazione nazionale, la denuncia è confluita in un allerta alimentare che è stata capace di far ritirare dal mercato qualcosa come 11mila confezioni (l’equivalente di 450mila pastiglie) di propoli contaminata nella sola provincia di Torino. Altre 2mila confezioni ritirate in provincia di Forlì. Il fatto che gli acaricidi vengano adoperati fin dall’alveare è gravissimo, perchè oltre ai prodotti da tavola (miele) e ai ricostituenti (pappa reale), vengono contaminati anche altri sottoprodotti. Come ad esempio la cera d’api, che viene utilizzata non solo per realizzare fogli o prodotti per la casa, ma anche per fabbricare cosmetici. In pratica, rischiamo di comprare una crema viso convinti che donerà salute alla nostra pelle ma, in realtà, otterremo il risultato opposto.
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