Se siete abituati a mangiare il miele e ad utilizzarlo spesso, attenzione, che la maggior parte di quello importato è “falso”.
Possiamo definire il miele come quel prodotto alimentare prodotto dalle api domestiche le quali posandosi di fiore in fiore e nutrendosi del nettare dei fiori o da altre secrezioni delle piante, trasformano attraverso delle specifiche sostanze che lasciano poi maturare nell’alveare, costruito dalle api operaie. Il nettare, ovvero la base per poter produrre il miele contiene, acqua, sostanze fosforate ed azotate, destrine e zuccheri naturali.
Purtroppo al mondo esistono sempre meno api, di vitale importanza per il nostro ecosistema. Il cambiamento climatico e l’uomo stanno redendo al suolo milioni di api ogni anno. Si dice che qualora le api sparissero, si verificherebbe la fine della Terra.
Lo sapevi che mangiare miele tutti i giorni, naturalmente per chi può farlo, avrà una memoria più sviluppata e ben allenata? Inoltre l’oro giallo è anche ricco di zinco, ferro, magnesio e sali minerali vari, perfetti per affrontare bene la giornata essendo una rapida fonte di energia.
L’Unione Europea, al fine di aiutare i consumatori ha stabilito alcune regole per quanto concerne la vendita del miele. In primis è doveroso riportare sull’etichetta del prodotto una descrizione perfetta dello stesso ed omettere la verità. Purtroppo però tali regolamenti non sono spesso osservati ed il mercato è ancora saturo di miele falso spacciato per vero. Ad ogni modo se cercate del miele di qualità, rivolgetevi a negozi specializzati, diffidati dai prezzi bassi, sicuramente non sarà del miele di prima scelta. Non dimenticare poi il colore, il miele falso è trasparente mentre quello puro è molto scuro.
Come riporta anche la pagina Instagram #prevenzioneatavola, è emerso che quasi il 50% del miele importato in Europa è falso! La sostanza venduta come “miele” non è altro che sciroppo di zucchero ottenuto da riso, barbabietola o grano, pieno di additivi e coloranti. il report è stato messo in luce “Dagli alverari” (From the hives) della Commissione europea. La maggior parte dei lotti importati provengono dalla Cina, successivamente l’Ucraina, l’Argentina, il Messico, il Brasile e la Turchia. Il rischio di ingestione è davvero minimo ma i guadagni sono sostanziosi.
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