Uno dei tesori della natura, il miele, è messo a dura prova: si rischia infatti di non poterne mangiare piu’ nei prossimi anni. Cosa dobbiamo aspettarci?
Uno dei prodotti particolarmente buoni e che mettono d’accordo tutti, grandi e piccini, è il miele. Perfetto da mangiare come spuntino oppure utile per usarlo al posto dello zucchero e dolcificare numerose pietanze. II miele è uno dei tesori che ci offre la natura; merito delle api che svolgono un lavoro eccellente.
Ma quello che stiamo apprendendo negli ultimi tempi non ci rincuora affatto. Il futuro del miele è messo a rischio, questo significa che si dovrebbe far qualcosa per evitare che questo gustosissimo e raffinato alimento scompaia del tutto. Ma da cosa deriva questo brusco calo? Dati alla mano, la situazione rischia di sfuggirci dalle mani.
I cambiamenti climatici sono sempre piu’ evidenti e questo non è affatto un bene. I primi effetti negativi si vedono già nell’agricoltura italiana: il 2021 è stato catastrofico, si parla di danni che superino i sei miliardi di euro. Questo è quanto viene indicato dalla Coldiretti alla luce dei dati apparsi dall’Osservatorio nazionale miele che registrano una produzione 2022 migliore rispetto al 2021 ma questo non deve far tirare un sospiro di sollievo in quanto siamo ancora distanti dai 30 milioni di chili prodotti lo scorso decennio.
Rispetto al decennio si è dovuti rinunciare ad un vasetto di miele su quattro, a causa della riduzione di produzione pari al 23%, un dato non irrilevante. Ma le cause quali sono? I cambiamenti climatici ma soprattutto le ondate di calore che hanno danneggiato i raccolti nel 2022, oltre alla carenza di piogge che allarma tutti i professionisti del settore.
Secondo Coldiretti, “… le alte temperature e la mancanza di acqua con fioriture anticipate hanno costretto gli apicoltori a partire prima verso le aree montane e a portare razioni di soccorso e acqua negli alveari già nei primi giorni di agosto” un fatto che desta tanta preoccupazione.
Per gli apicoltori certamente non è un periodo facile, non solo la riduzione di produzione ma anche l’aumento dei costi a causa del conflitto tra Russia ed Ucraina, per non parlare della minaccia del miele estero. Ecco, impara quindi a leggere bene l’etichetta e compra il miele a Km zero, non te ne pentirai.
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