Da giorni, migliaia di pesci vengono trovati morti sulle sponde della laguna di Orbetello, in Toscana: una moria legata anche al cambiamento climatico.
Il cambiamento climatico continua a destare preoccupazione in tutto il Pianeta. Sono innumerevoli gli effetti del surriscaldamento globale che si stanno registrando negli ultimi anni, come eventi meteorologici estremi e conseguenze per la flora e la fauna.
Uno di questi nella laguna di Orbetello, in Toscana, dove ogni giorno migliaia di pesci vengono trovati senza vita. A provocare la moria è l’eccessivo riscaldamento delle acque che uccide i pesci, le cui carcasse vengono trovate ammassate sulle sponde. Sono già partiti gli interventi del comune per la rimozione di quest’ultime, mentre è già in programma una riunione per discutere di quanto sta accadendo.
Orbetello, emergenza in laguna: migliaia di pesci morti
Una situazione drammatica quella che sta vivendo la laguna di Orbetello, in Toscana, nelle ultime settimane. A causa dei cambiamenti climatici, l’acqua si sta surriscaldando in modo eccessivo sta uccidendo migliaia di pesci ogni giorno.
Le carcasse dei pesci morti si stanno ammassando sulle sponde della laguna, nei pressi dei centri abitati, circostanza per cui, come riportano alcune fonti locali e la redazione di Fanpage, si è già attivato il comune di Orbetello che, in collaborazione con la Protezione Civile ha avviato degli interventi per la rimozione. È stata anche chiesta un’analisi dell’aria, considerate le grandi quantità di pesce morto.
Nei prossimi giorni ha spiegato il sindaco Andrea Casamenti è stata indetta una nuovo riunione del Comitato tecnico scientifico in modo da effettuare una valutazione di quanto sta accadendo per eventuali nuovi interventi. La moria di pesci nella laguna ha scatenato polemiche, ma anche preoccupazione: in molti credono che quanto sta accadendo al momento possa avere conseguenze più tragiche rispetto al disastro di nove anni fa, nel 2015.
La richiesta di interventi
A parlare della moria anche il vicepresidente di Fedagripesca Toscana, Andrea Bartoli, il quale ha spiegato che le cause sono legate al surriscaldamento delle acque, ma anche all’anossia provocata dall’alga valonia e ai valori chimici fuori controllo nella laguna. Bartoli ha poi proseguito affermando che sono necessari degli interventi da parte delle istituzioni alla fonte poiché il problema riguarda le infrastrutture. Una volta effettuati gli interventi, conclude il vicepresidente di Fedagripesca, si dovrà istituire un organismo per gestire la laguna ed evitare altri simili disastri che danneggiano i lavoratori del settore e l’ecosistema.