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Migliaia di pitoni birmani: un’invasione che è peggio di un film horror, a combatterli ci pensa lei

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C’è uno Stato che sta combattendo una battaglia contro migliaia di pitoni birmani invasivi che stanno devastando la fauna selvatica nativa.

Amy Siege, la cacciatrice di pitoni birmani
Amy Siege, la cacciatrice di pitoni birmani Ecoo.it)

Amy Siewe è una cacciatrice di pitoni professionale o almeno così si presenta sul suo profilo Instagram: appena qualche settimana fa, ne ha catturato uno di tre metri e mezzo e non è stata la sua unica preda. Basta del resto fare appunto un giro sui suoi social, per vederla sorridente tra le sue prede: non è una che si fa scrupoli e addirittura ne ha uccisi quattro, tutti di dimensioni modeste, in due notti.

La cacciatrice di pitoni birmani: ma basta lei a fermare una vera invasione?

In posa con le sue prede (Ecoo.it)

Questo serpente senza veleno, ma di grossa taglia, fa paura in molte parti del mondo, ma c’è uno Stato degli Usa che sta combattendo una battaglia contro quella che appare come una vera e propria invasione. Lo Stato in questione è la Florida e qui la cacciatrice di rettili, 46 anni, si è trasferita, dopo aver lasciato una fiorente attività immobiliare in Indiana nel 2019.

Nel Paese si registrano numeri da record e uno dei pitoni birmani catturati più o meno di recente arrivata addirittura a misurare qualcosa come oltre sei metri. A catturarlo un ragazzo di 22 anni che fa lo stesso mestiere di Amy Siewe, il mestiere che in Florida appare come il più popolare dello Stato. Infatti, i pitoni birmani sono ovunque e si annidano ovunque, per cui è davvero difficile riuscire a correre ai ripari.

Amy Siewe ha una storia molto particolare: si è innamorata della caccia al pitone durante una vacanza in Florida e dopo aver preso parte a un programma governativo legato a questa modalità di caccia, ha deciso che era il momento di mettersi in proprio. Ha di fatto costituito una società con altri cacciatori di rettili pronti all’avventura e senza scrupolo alcuno: ogni notte, di fatto, soprattutto nei mesi più caldi, mietono vittime.

Le critiche alla caccia al pitone: davvero è necessario tutto questo?

In squadra con lei c’è anche Dave Roberts, suo compagno sia nella vita che nella caccia ai serpenti: sono convinti di portare avanti qualcosa di socialmente utile, ma questa caccia sfrenata ai pitoni, anche di piccole dimensioni, è stata lungamente criticata. “Ogni pitone che stiamo eliminando sta facendo la differenza”, spiega in un’intervista Amy Siewe, accompagnata dal suo compagno, proprio mentre qualcuno nutre dubbi sull’utilità dei cacciatori di rettili.

Lei stessa, peraltro, sottolinea come sia un vero peccato doversi comportare in tal modo contro questi bellissimi esemplari di rettile, alcuni dei quali sono di dimensioni davvero ridotte. Va detto che la Florida combatte da anni contro i pitoni birmani, arrivati verosimilmente a metà del secolo scorso dall’Asia sud-orientale, portati lì da collezionisti di animali esotici.

Oggi, il loro commercio è totalmente illegale, ma a quanto pare la frittata è fatta e soprattutto in certe zone dello Stato Usa questa specie è diffusissima. Uno studio di gennaio dell’U.S. Geological Survey, ad esempio, li ha definiti “uno dei problemi di gestione delle specie invasive più intrattabili in tutto il mondo”. Per alcuni biologi, questa è “una situazione di emergenza”.

Ma dall’altra parte della barricata, ci sono gli ambientalisti che sottolineano come ucciderli tutti o provare a farlo non sia la soluzione, anzi rappresenti una carneficina di rettili che non avrebbe precedenti non solo nel mondo occidentale. Sta di fatto che, finora, alcuni dati mostrano che uccidere i pitoni uno per uno è l’opzione migliore: sarà anche vero, ma a volte alcuni selfie con carcasse di questi rettili apparsi sui social sembrano davvero inopportuni.

Gabriele Mastroleo

Da sempre attento alle tematiche ambientali, collaboro con organizzazioni e associazioni del terzo settore che si occupano sia di questo tema, che di altre importanti tematiche sociali. La mia unica esperienza di politica rappresentativa è stata la candidatura a consigliere comunale con un partito ambientalista.

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