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Risolvere il mistero della migrazione delle anguille per salvarle dall’estinzione

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Il viaggio delle anguille per riprodursi è stato sempre avvolto da un mistero, che ora è necessario svelare per aiutarle a non estinguersi

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Anguilla (Foto Adobe)

Ebbene sì, anche le anguille sono segnate nella lista degli animali in via di estinzione. Con il surriscaldamento degli oceani e dei mari, la fauna acquatica ha subito importanti decimazioni. E l’anguilla non fa eccezione. Si registra che negli ultimi decenni la popolazione si sia ridotta del 95 per cento. L’anguilla europea è un animale misterioso, specie per il suo lungo viaggio andata e ritorno per deporre le uova. Il viaggio delle anguille europee verso il loro luogo di riproduzione nel Mar dei Sargassi è lungo fino a 10.000 km ed è considerata una delle più impressionanti imprese di migrazione animale osservate in natura.

Tant’è che gli antichi osservavano questa migrazione sin da tempi lontanissimi. Ve ne è traccia in alcuni testi risalenti addirittura al IV secolo a.c. Quindi dall’Europa si spingono verso il Mar dei Sargassi, una porzione dell’oceano Atlantico compresa tra gli arcipelaghi delle Grandi Antille a ovest, delle Azzorre a est e delle Bermuda a nord.

Il viaggio delle anguille, risolto il mistero in uno studio

Anguilla (Foto Adobe)

Ciò che maggiormente rendeva la migrazione un mistero era la rotta che le anguille percorrevano per intraprendere un viaggio che dura oltre un anno. E di conseguenza anche la destinazione. Ma perché lo fanno? Ovviamente non si possono intervistare le anguille per chiederglielo, ed anche gli scienziati nutrono diversi dubbi, ma la risposta probabilmente è la più scontata: l’habitat è ideale per la riproduzione, molto più delle località europee. Uno studio pubblicato su Scientific Reports da un team internazionale di ricercatori guidato dall’Environment Agency del Regno Unito, dal titolo “First direct evidence of adult European eels migrating to their breeding place in the Sargasso Sea”, ha coinvolto un team di ricercatori sulle tracce del viaggio delle anguille per anni, per poi tirare le somme della ricerca.

È stato confermato, al termine di numerosi avvistamenti, che le anguille hanno scelto come area di riproduzione il Mar dei Sargassi. Comprendere il ciclo di spostamento delle anguille, può aiutare ricercatori ed esperti a contrastare l’estinzione della specie.

Come conferma Ros Wright, dall’Environment Agency UK, “l’anguilla europea è in pericolo di estinzione, quindi è importante risolvere il mistero che circonda il loro intero ciclo di vita per sostenere gli sforzi per proteggere l’area di riproduzione di questa importante specie. Questa è la prima volta che siamo stati in grado di rintracciare anguille nel Mar dei Sargassi e siamo lieti di avere la prima prova diretta di anguille europee adulte che raggiungono la loro area di riproduzione. Il loro viaggio rivelerà informazioni sulla migrazione delle anguille che non erano mai state conosciute prima”.

E l’identificazione della rotta ha avuto successo. L’Environment Agency UK ha prodotto la prima prova diretta in assoluto di anguille europee che hanno nuotato nell’ultimo tratto di 2.500 km della loro migrazione. Fino ad ora non erano state trovate uova o anguille nei Sargassi per poter confermare che quello è il luogo dove depongono le loro uova. “Questa scoperta – continua Wright – sottolinea il ruolo delle Azzorre nel ciclo di vita delle anguille. Aiuterà scienziati e ambientalisti a spingere per misure per ripristinare gli habitat delle anguille in tutto l’arcipelago”. Ed eliminare gli ostacoli che nei decenni hanno decimato le anguille.

Giulia Borraccino

Sono nata e cresciuta a Roma. Laureata in Comunicazione con specializzazione in semiotica testuale, nel tempo mi sono appassionata all'approfondimento dei temi ambientalisti ed al giornalismo d'inchiesta. Amo l'arte in tutte le sue sfaccettature.

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