Milano, l’iniziativa dell’assessore al Verde Elena Grandi fa discutere: l’erba di parchi e prati pubblici verrà lasciata alta, ma per quale motivo?
Una presa di posizione che fa discutere, quella annunciata da Elena Grandi, assessore al Verde del comune di Milano, che soltanto di recente comunicava una decisione a dir poco bizzarra: l’erba di prati e parchi pubblici della città, da oggi in avanti, verrà tagliata con sempre minor frequenza. Una scelta che il comune avrebbe preso guardando al modello di Francoforte, con cui l’assessorato al Verde si sarebbe confrontato proprio nelle scorse settimane.
“In molti parchi e giardini l’erba è lasciata alta, ma i bambini giocano lo stesso e le persone si sdraiano ugualmente” ha spiegato la Grandi in riferimento a Francoforte, che Milano avrebbe tutta l’intenzione di prendere a modello. Ma quali sarebbero i vantaggi che erba e aiuole alte, nello specifico, apporterebbero in termini di tutela della biodiversità e dell’ecosistema?
Ormai lo abbiamo abbondantemente compreso: tutelare l’ambiente in cui viviamo è una questione di sopravvivenza non solo della razza umana, ma dell’intero ecosistema che garantisce la vita sulla Terra. Le operazioni portate avanti dagli attivisti di Ultima Generazione, d’altra parte, ce lo ricordano quotidianamente: affinché il pianeta torni a respirare una parvenza di sanità, ciascuno deve fare la sua parte.
È per questo che l’assessore al Verde di Milano Elena Grandi, di recente, ha annunciato di voler rendere più rade le operazioni di potatura delle aiuole e il taglio dell’erba nei parchi pubblici. La motivazione, come spiegato dall’assessore, sarebbe puramente di natura ambientale. Un’erba più alta, infatti, garantirebbe a flora e fauna autoctone di riprodursi e proliferare.
Avendo ben chiaro il modello di Francoforte, la Grandi ha dichiarato quanto segue in un post su Facebook: “Stiamo provando a fare lo stesso a Milano, riducendo gli sfalci“. L’iniziativa promossa dall’assessorato al Verde, tuttavia, non starebbe riscuotendo granché successo tra i vertici della Regione.
L’iniziativa attualmente in corso di sperimentazione – che avrebbe la funzione di tutelare la flora e la fauna autoctone, garantendone la riproduzione – non sarebbe stata accolta positivamente da tutti. Le parole di Gianluca Comazzi, assessore regionale al Territorio e Sistemi Verdi, non hanno risparmiato un feroce attacco alla Grandi.
“Ora ci è tutto più chiaro. Finalmente capiamo perché i nostri parchi sono in uno stato di totale abbandono” ha commentato sarcasticamente Comazzi, lasciando intendere di essere in completo disaccordo con l’iniziativa. I frutti di tale scelta, tuttavia, potranno essere valutati solo nel lungo periodo.
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