Le alte temperature e la siccità provocano la mancata produzione di mimose, simbolo dell’8 Marzo, festa delle donne: l’allarme della Coldiretti.
Oggi 8 Marzo è la festa delle donne, celebrata in onore della manifestazione contro lo zarismo (1917) di un gruppo di donne a caccia della propria indipendenza.
Le continue lotte politiche e sociali sul fronte zarista hanno portato gli alti esponenti a capo del governo bolscevico a cedere alle richieste del folto gruppo di donne sul “piede di guerra”. Ecco perché ad oggi si riconosce più che mai la figura della donna, anche e soprattutto come forma di rispetto per l’impresa che hanno compiuto in passato, all’interno di un contesto socio-politico.
Ad accompagnare quell’impresa agli inizi del ‘900 oggi giorno esiste un fiore celebrativo che fa della propria luminosità e lucentezza, l’arma vincente e appetibile nonché di riconoscenza verso le donne.
Stiamo parlando delle mimose, la cui produzione al giorno d’oggi rappresenta il problema più grande per consumatori e venditori. A tal proposito la Coldiretti (la maggiore associazione di agricoltura italiana) lancia l’allarme e mette in guardia gli interessati su come preservare il fiore della bellezza
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Le mimose rappresentano al giorno d’oggi, il fiore emblema della figura della donna, protagonista in passato di manifestazioni sull’indipendenza nella società contro l’operato zarista.
Dopo aver ottenuto il loro diritto, il problema ai giorni nostri è diventato di ben altra natura. A causa della siccità e delle alte temperature, considerando il 2022 uno degli anni più caldi e torridi mai vissuti è stata riscontrata una scarsa produzione di mimose.
Questo dilemma ha inevitabilmente avuto ripercussioni negative da un punto di vista commerciale e diviso di conseguenza compratori e venditori sul tema. I prezzi saliti alle stelle (5/10 euro per un singolo rametto), anche a causa della guerra scoppiata in Ucraina hanno alimentato le polemiche.
Oggi sono assai frequenti infatti i cosiddetti “ladri di mimose” e fioccano come se non bastassero i venditori abusivi. In seguito a queste misure del vecchio brigantaggio, la Coldiretti ha riscontrato e analizzato in termini di numeri la produzione nella patria delle mimose, ovvero la città di Imperia e constatato la scarsità di esse in seguito alla siccità riscontrata negli anni precedenti.
Al giorno d’oggi di questi fiori ne nascono sempre meno e la soluzione per diminuire le estreme misure commerciali della mimosa, ovviare ai problemi suddetti e dunque preservare le rimanenti in attesa di un clima più favorevole, gli addetti all’associazione agricola italiana suggeriscono in ambito raccolta, di tagliare quanto prima gli steli del fiore e farli coesistere in acqua pura accompagnata magari da delle bucce di limone.
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Siccome è abitudine della mimosa coesistere in ambienti umidi e lontani dalla luce nei periodi dell’anno più torridi e afosi è necessario mantenerli freschi per evitare che attraverso la traspirazione rilascino troppa acqua e si secchino in fretta.
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