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Miniere d’oro illegali: lo studio di Greenpeace mostra i danni

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Il Brasile è stato colpito da un’altra piaga figlia di Bolsonaro. L’estrazione illegale di oro che compromette ambiente e popolazioni indigene

miniere d'oro illegali brasile
Pepite (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Nonostante dal 1988 le attività estrattive non autorizzate siano penalizzate in Brasile, le miniere di oro sono proliferate negli ultimi anni. Le politiche anti ambientaliste di Bolsonaro hanno portato come conseguenza l’immediata compromissione ulteriore dell’habitat naturale e lo squilibrio dell’ecosistema. La produzione a tutti i costi e l’arricchimento facile sono state le parole chiave. E così, di voce in voce, si è parlato di miniere d’oro nella foresta amazzonica. Nello stato brasiliano del Parà, e più precisamente nelle terre indigene Munduruku e Sai Cinza, sono state immediatamente avviate delle attività estrattive, nonostante quelle fossero aree protette.

L’estrazione dell’oro richiede numerose infrastrutture, la cui costruzione in 5 anni ha devastato 632 chilometri di fiumi. Una conseguenza devastante per l’ecosistema e per le popolazioni che abitano l’area. Tutti questi dati sono emersi da una preziosa inchiesta di Greenpeace, portata avanti anche grazie al supporto ed alla collaborazione delle popolazioni indigene.

L’estrazione dell’oro e l’utilizzo del mercurio

Lingotto (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Oltre alla devastazione di aree protette, l’attività estrattiva mineraria di oro ha anche un’altra conseguenza piuttosto grave. L’utilizzo del mercurio. Sostanza ormai da decenni bandita da qualunque commercio perché altamente tossica. Con la conseguenza che sono stati inquinati fiumi, correnti d’acqua, pesci che fanno parte della catena alimentare umana. Una ricerca condotta dalla Fondazione Oswaldo Cruz, in collaborazione con il WWF – Brasile, ha analizzato nel 2020 gli abitanti del Munduruku. Duecento persone sono risultate positive alla contaminazione da mercurio. E sei persone su dieci avevano un indice al di sopra dei livelli di sicurezza. Con conseguenze serie sulla salute, come alterazioni neurologiche e psicologiche negli adulti e ritardi nello sviluppo dei bambini.

La lotta delle popolazioni indigene

Attivisti ambientali (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

La lotta ambientale, specialmente contro le attività estrattive, in determinate aree del mondo è piuttosto feroce. In particolare in Messico e Brasile. I minatori hanno attaccato la popolazione che abita il Munduruku con minacce, appiccamento di roghi e colpi di arma da fuoco. Nonostante ciò, gli indigeni continuano a lottare ed a proteggere la propria terra contro i predoni cercatori d’oro.

Giulia Borraccino

Sono nata e cresciuta a Roma. Laureata in Comunicazione con specializzazione in semiotica testuale, nel tempo mi sono appassionata all'approfondimento dei temi ambientalisti ed al giornalismo d'inchiesta. Amo l'arte in tutte le sue sfaccettature.

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