Il Ministro dell’Ambiente si è espresso senza mezzi termini sulla necessità della diminuzione delle emissione di CO2 a livello globale in via di una decarbonizzazione definitiva.
È molto tempo che il termine cambiamento climatico ha sostituito a livello mediatico quello di effetto serra. Questo a testimoniare quanto l’effetto serra sia una causa, e il cambiamento climatico la conseguenza. Nonostante l’Europa sia stata invaso in questo periodo da un’ondata di caldo che ha davvero pochi precedenti, il surriscaldamento è presente al livello globale. Il governi degli Stati membri, anche durante le varie Cop, hanno messo nero su bianco tante buone intenzioni.
Che se non corrispondono all’azione rimangono lì all’interno di alcuni fascicoli. Esiste una politica populista che tenta di risolvere le problematiche relative all’ambiente con lo stretto necessario per accontentare la popolazione. Diverso è un organico cambiamento di rotta. Che potrebbe richiedere dei sacrifici agli stessi cittadini. Il PRR italiano ha previsto un investimento di diversi milioni di euro allo scopo di promuovere iniziative che aiutino a mitigare il cambiamento climatico. Il Ministro dell’Ambiente, negli scorsi giorni si è espresso senza mezzi termini durante un’intervista con il quotidiano La Repubblica.
L’impatto che i cambiamenti climatici possono avere sull’economia
Non serve andare troppo lontano nel tempo o nello spazio per fare ritornare alla mente gli effetti economici dei cambiamenti climatici in atto sulla popolazione. Tenendo da parte la pandemia, basti pensare alle alluvioni e all’emergenza climatica che c’è stata negli scorsi mesi nelle regioni della Romagna e dell’Emilia. Con la conseguente devastazione di intere coltivazioni e luoghi di produzione. Il Ministro dell’Economia parla della tropicalizzazione del nostro clima e di quanto esso stia cambiando tutto, incidendo in maniera diretta sull’economia del nostro Paese. Porta ad esempio il fatto che per l’eccessivo caldo il lavoro è costretto a fermarsi, almeno in alcune zone, e cita le piogge torrenziali ed i danni ad esse dovuti.
Uno degli obiettivi che sono stati messi su carta dalla comunità europea, e non accolti di buon grado da parte di alcuni paesi, compresa l’Italia, è l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Negli scorsi mesi la Lega ha presentato una richiesta di deroga al Parlamento Europeo, per quanto riguarda l’abolimento della circolazione di auto alimentate a benzina e diesel entro il 2035. Mentre invece il ministro dell’Ambiente sottolinea quanto l’obiettivo della neutralità climatica al 2050 e di quella parziale al 55% entro il 2030, sia importante. Non cita in alcun modo il problema della circolazione auto, ma concentra il discorso sui fabbricati privati.
L’efficientamento energetico dei fabbricati
Il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin sottolinea ancora una volta come il cambiamento climatico, dovuto alle emissioni di CO2, sia fortemente determinato dal la produzione di anidride carbonica dai fabbricati. Per questo ritiene che i miliardi di euro erogati dallo Stato sotto forma di bonus per l’efficientamento energetico, siano la soluzione e soprattutto la strada da intraprendere. Il nostro Paese possiede 31 milioni di fabbricati, 21 milioni dei quali di classe energetica molto bassa. Dunque il lavoro da fare in Italia è piuttosto ambizioso e dispendioso, e questo la comunità europea, detta del ministro, dovrebbe tenerlo in ampia considerazione.