Nei giorni scorsi, un misterioso incidente ha causato danni significativi a un gasdotto nel Mar Baltico, il sottomarino Balticconnector, oltre che a due cavi di telecomunicazioni.
Incidente o atto intenzionale? Resta il mistero su quanto accaduto al gasdotto sottomarino Balticconnector e a due cavi di telecomunicazioni nel Mar Baltico. Secondo la polizia finlandese, che ha la competenza territoriale, i danneggiamenti sarebbero stati causati da forze meccaniche esterne. L’8 ottobre, l’oleodotto ha subito danni significativi.
A quanto pare, vi sarebbero segni di trascinamento visibili sul fondale marino fino al punto della rottura e ora le indagini si concentrano sulla nave portacontainer cinese NewNew Polar Bear, che si sarebbe trovata sopra il gasdotto e i cavi proprio nel momento in cui sarebbe avvenuto il danneggiamento. Gli investigatori hanno recuperato un’ancora sul fondo del mare, che potrebbe proprio appartenere alla nave cinese.
Una settimana dopo l’incidente, già si parlava di un presunto sabotaggio, ma non vi era stata alcuna conferma fino alle scorse ore, quando appunto è finita sotto accusa la nave cinese. Andranno chiaramente chiarite le cause del disastroso incidente, se dovute a intenzionalità, negligenza o scarsa abilità.
Secondo quanto affermato nelle scorse ore da Robin Lardot, capo del National Bureau of Investigation (NBI), qualsiasi ipotesi al momento sarebbe assolutamente azzardata. L’unica certezza al momento è che l’incidente ha interrotto le forniture di gasdotto alla Finlandia. Chiaramente tutto questo ha causato una vera e propria crisi internazionale.
Intanto, non si è fatta attendere la risposta della NATO, che ha intensificato i suoi pattugliamenti nel Mar Baltico allo scopo di provare a garantire la sicurezza nella zona del Nord Europa e dei Paesi Scandinavi in particolare. Di contro, la Cina non resta a guardare e chiede massima chiarezza su quanto sta avvenendo. Da Pechino, pretendono un’indagine “obiettiva, equa e professionale” sugli eventi accaduto.
Si tratta di un episodio molto grave e che avrà anche ripercussioni sugli approvvigionamenti di gas anche nell’Europa Continentale, Italia compresa. Episodio che peraltro ha richiamato alla memoria quanto avvenuto nel recente passato, sempre rispetto ai rapporti tra l’Europa e i Paesi che fanno parte della BRICS. Nel settembre 2022, i gasdotti Nord Stream, che collegano Germania e Russia, sono stati danneggiati da esplosioni.
In quel caso – come noto – si trattò di un vero e proprio atto di sabotaggio, con pesantissime ripercussioni anche e soprattutto sull’economia europea. A oltre un anno di distanza, in ogni caso, non è ancora chiaro chi ci sia dietro quegli attacchi che hanno messo in crisi i commerci tra la Russia e l’Europa, rapporti peraltro già crinati dalla dura crisi ucraina.
A oggi sappiamo comunque soltanto che l’incidente al Balticconnector sarà ancora oggetto tanto di indagine, quanto di molteplici speculazioni. Da un lato, infatti, le autorità finlandesi puntano soltanto a provare a fare chiarezza su quanto avvenuto, dall’altro a oggi la comunità internazionale mostra turbamento e preoccupazione per questo episodio. La stessa Europa sembra essere ripiombata nell’incubo della Guerra Fredda.
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