Può un quadro dipinto nel 1860 circa raccontare del futuro e mostrare una ragazza con in mano un cellulare? Questa la verità degli esperti
L’idea che qualcuno possa tornare indietro dal futuro e raccontarci come sarà per tanti assomiglia alla fantascienza ma basta una rapida passeggiata sui social e in rete per scoprire che in realtà ci sono intere community online dedicate proprio ad individuare foto, immagini, opere d’arte, che potrebbero rappresentare la prova tangibile dei viaggi nel tempo. A partire dagli strani disegni che qualcuno vuole vedere in una serie di geroglifici egizi passando per le foto che mostrerebbero persone con in mano smartphone, fotocamere digitali o altri oggetti contemporanei ritratti però all’inizio del secolo, la quantità di contenuti che sperano di trovare prove della possibilità di viaggiare avanti e indietro nel tempo aumenta con la diffusione sempre più capillare di Internet.
Tra le immagini che molti sono convinti rappresenti una ragazza del futuro nonostante il quadro sia del 1800 c’è un’opera dal titolo Die Erwartete, L’atteso. A dipingerlo nel 1860 Ferdinand Georg Waldmüller. Ma in che modo la ragazza sta ingannando questo tempo di attesa?
Ferdinand Georg Waldmüller nasce a Vienna nel 1793 e muore poi a Baden nel 1865. Nel 1860 dipinge un quadro dal titolo Die Erwartete, ovvero Colui che viene atteso. Nel quadro si vede un paesaggio campestre con una ragazza vestita di grigio, in testa un fazzoletto rosso, che si avvia lungo un sentiero di terra battuta. Incorniciata dagli alberi e dai cespugli, contro il cielo azzurro la ragazza sembra totalmente assorta nell’oggetto che tiene in mano. Ma che cosa tiene in mano?
Quando l’immagine di questo quadro è riemersa improvvisamente su internet tutti quelli che cercano da sempre prove dei viaggi nel tempo hanno gridato di gioia. Perché dalla postura della ragazza e dalle dimensioni ridotte del piccolo oggetto scuro che tiene in mano e che guarda con così tanta attenzione sembra proprio che si tratti di un cellulare. Come però spiegato da Gerald Weinpolter, CEO di una delle più prestigiose agenzie d’arte austriache, in realtà le immagini non raccontano quello che noi adesso vogliamo vederci dentro.
Weinpolter spiega infatti che la protagonista di questo quadro austriaco non tiene ovviamente in mano un cellulare quanto semplicemente un piccolo libro di preghiera e si sta dirigendo in chiesa. Ciò che è quindi parte dell’attesa che è nel titolo è semplicemente la rivelazione del Cristo mentre l’altra parte dell’attesa viene dal ragazzo che, nascosto un po’ dietro i cespugli con un fiore in mano, guarda la ragazza con aria adorante. Ma, e lo sottolinea invece Peter Russell, ex rappresentante del governo locale di Glasgow, si tratta di un quadro che non rappresenta nulla di fantascientifico ma che invece mostra come è cambiata la percezione e la lettura che i contemporanei oggi possono fare dei quadri antichi arrivando anche a vedere in un libricino di preghiera addirittura un cellulare.
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