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I miti dello spazio che non corrispondono alla realtà: parola agli astronauti

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Lo spazio è ancora ricco di misteri. Tuttavia esistono delle leggende metropolitane che scienziati ed astronauti hanno confermato o sfatato.

missioni spaziali
Astronauta nella navicella (Foto da Canva) – Ecoo.it

Chi non ha sognato almeno una volta di visitare lo spazio? Che fosse ad occhi aperti contemplando il cielo stellato, o ad occhi chiusi in sogno poco importa. Lo spazio è uno dei misteri che ha da sempre ossessionato l’essere umano. In prima battuta perché dà un senso di irraggiungibilità, cosa che agli uomini non piace affatto. Da quando è iniziata la corsa allo spazio le due nazioni più potenti degli anni Ottanta hanno fatto a gara per portare a termine tutte le missioni. Dalle quali è stato tratto molto materiale, che è custodito dalla Nasa. Per cui alcuni elementi potrebbero sfuggire all’opinione pubblica.

Nonostante ciò si sa molto di più oggi sul funzionamento dello spazio, grazie non solo a missioni umane, ma anche a navicelle robotizzate inviate per decenni alla ricerca di alcuni pianeti. E questo potrebbe nel tempo gettare una luce diversa sull’immagine che si ha dello spazio. Da luogo di “visita”, a luogo di “conquista”. Elon Musk ne è certo. Ed innanzitutto, ciò che si deve appurare, è la fattibilità di una vita al di fuori della stratosfera terrestre. Da recenti ricerche è stato dimostrato che alcuni pianeti potrebbero aver avuto in passato risorse idriche, così come la Luna che può essere un suolo coltivabile. Certo, rimane sempre il problema dell’atmosfera, ma in poco tempo il sogno umano di conquistare lo spazio potrebbe diventare reale. Nel frattempo si continua a sognare, cibandosi di racconti di prima mano o di film che narrano avventure spaziali.

Le leggende metropolitane sullo spazio: parte 1

Chi è incuriosito dalla vita spaziale, senza dubbio avrà sentito dire che nello spazio non si sentono suoni. Questo è vero. Il suono è la propagazione di onde attraverso un mezzo fisico, in cui sia presente della materia. Il vuoto spaziale invece non consente alle onde di viaggiare, per cui si può urlare quanto si desidera, ma invano. L’astronauta Chris Hadfield ha confermato. Anche altri parti del corpo subiscono delle variazioni.

Spazio (Foto da Canva) – Ecoo.it

Esiste il luogo comune secondo il quale gli astronauti che viaggiano nello spazio per almeno un centinaio di giorni diventano più alti. Sembra strano ma è vero. La presenza della forza di gravità schiaccia progressivamente lo spazio tra le vertebre della schiena. È per questo che con il passare degli anni si perdono dei centimetri di altezza. Nello spazio il meccanismo è l’opposto. L’assenza di gravità allenta la pressione tra le vertebre ed effettivamente gli astronauti tornano dai viaggi spaziali più alti. Nessuna illusione. L’effetto dura poco. La gravità in breve tempo ricomincia a mostrare i suoi effetti.

Miti da sfatare: parte due

Spazio (Foto da Canva) – Ecoo.it

Ci sono anche dei luoghi comuni non veritieri. Come ad esempio chiamare la scia di luce che vediamo nel cielo stella cadente. Anche se la stella evoca l’idea di luminosità, quella che vediamo non è affato una stella, bensì piccoli meteoriti che viaggiano nell’amotsfera terrestre. A differenza di quanto si pensa comunemente, la caduta di meteoriti non è affatto un evento raro. Solo che quelli che arrivano sono dei piccoli frammenti, che entrando nell’atmosfera si vaporizzano e creano la famosa scia luminosa.

Altro mito da sfatare è che la velocità della luce azzeri il processo di invecchiamento. Uno dei risultati della teoria della relatività di Einstein è che per un corpo in movimento il tempo è dilatato. Dunque, la velocità della luce, da questo presupposto, potrebbe portare all’immortalità. In realtà non è così. Innanzitutto non è – ancora – esistente un mezzo che posa raggiungere tale velocità. E poi sì, si rallenterebbe il percorso di invecchiamento, ma non si annullerebbe. Si invecchierebbe solo più lentamente.

Ciò che le teorie astronomiche hanno portato alla luce spesso viene trasmesso in maniera divulgativa per far sì che sia comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Ciò potrebbe portare a delle distorsioni nella comprensione o anche solo a delle incomprensioni. A cui si aggiunge un pizzico di fantasia, ed ecco che ci si immagina a vivere nello spazio più alti ed immortali.

Giulia Borraccino

Sono nata e cresciuta a Roma. Laureata in Comunicazione con specializzazione in semiotica testuale, nel tempo mi sono appassionata all'approfondimento dei temi ambientalisti ed al giornalismo d'inchiesta. Amo l'arte in tutte le sue sfaccettature.

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