Tra gli obiettivi sostenibili della comunità Europea, vi è anche il settore della mobilità. In Italia è stata fatta una classifica delle città con sistema di trasporto più o meno inquinanti
L’inquinamento ambientale, si sa, è altamente nocivo sia per l’ambiente che per la salute dell’uomo. Una delle responsabilità maggiori ce l’ha la mobilità. Il settore dei trasporti incide notevolmente sulla qualità dell’aria. Al punto che durante la pandemia, quando le auto circolanti erano in netta diminuzione, si sono registrati dei livelli di polveri sottili, anidride carbonica, e biossido di azoto talmente bassi da rappresentare i livelli di metà Novecento. Per questo è stato introdotto a livello europeo e mondiale l’obiettivo della mobilità sostenibile, che in parte riguarda l’utilizzo di nuove tecnologie, dunque auto ed in generale mezzi di trasporto a basse emissioni.
Dall’altra parte le regolamentazioni per la circolazione delle vetture. Ad esempio, quando gli osservatori rilevano dei livelli di polveri sottili al di sopra di un determinato tetto stabilito, in molte città italiane vengono indette le cosiddette giornate ecologiche, dove l’utilizzo del veicolo privato è interdetto alle auto che non siano considerate a basse o nulle emissioni.
Il CNR, centro nazionale di ricerca, in collaborazione con il Kyoto Club, ha presentato un rapporto 2023 sulla mobilità sostenibile e sulla qualità dell’aria in Italia, in 14 città metropolitane italiane, con dati riferiti al 2022. L’indagine si è articolata utilizzando cinque indicatori per valutare la qualità della mobilità nelle città: trasporto pubblico potenziato e non inquinante, mobilità attiva, mobilità condivisa, ovvero lo sharing, tasso di motorizzazione e ripartizione modale. Tutto questo per comprendere come arrivare agli obiettivi europei del 2030 di avvicinarsi all’annullamento delle emissioni dal settore del trasporto. Un altro obiettivo dell’indagine è stato di monitorare e stendere una traccia dei superamenti dei livelli di inquinamento da monossido di carbonio, biossido di azoto e polveri sottili nell’arco di tempo che va dal 2006 al 2022. Escludendo la punta del 2020 e 2021, ancora sotto le restrizioni covid, tutte le città hanno subito dei rialzi notevoli.
Catania è considerata la città più lontana in Italia dai 5 indicatori del target sostenibile per la mobilità. A seguire Reggio Calabria, Palermo, Bari, Messina, Genova, Cagliari, Napoli, Torino, Roma, Bologna, Venezia, Firenze. Milano, nonostante un livello di inquinamento più alto di tutta la penisola, per quanto riguarda i programmi di mobilità sostenibile risulta essere la città più virtuosa. Il rilevamento di biossido di azoto risulta essere alto in tutte le città, ma ad eccezione di Napoli, nessuna delle metropoli sopra citate ha superato il limite annuale.
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