In Veneto la mobilità sostenibile infatti verrà attuata per mezzo di un preciso programma di bike sharing, che prevede tra l’altro la disponibilità di parcheggi e la collocazione dei mezzi in determinati punti importanti e strategici. In questo modo sicuramente non si farà altro che garantire maggiore accessibilità ad un servizio inteso a rimediare alla mancata sostenibililtà ambientale dei tradizionali mezzi di trasporto.
Risolvere il problema delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera implica l’adozione di strumenti in grado di trovare il riscontro da parte dei cittadini. In effetti, secondo quanto è stato affermato dall’Assessore alle politiche della mobilità del Veneto, Renato Chisso, i comuni hanno accolto con grande favore la possibilità di usufruire degli ecoincentivi.
Maggiore efficienza, meno traffico, più rispetto dell’ambiente: una combinazione di elementi che si configura vincente. Per il futuro resta la speranza che questa strategia diventi propria di tutte le regioni per una mobilità ad impatto zero.
L'Aptenia presenta un'unica difficoltà: la pronuncia del suo nome. Per il resto, si tratta di…
Cresce la lista delle specie marine a rischio. L'ultimo allarme arriva dall'Adriatico: una notizia che…
21 gennaio 1968, un B-52 statunitense precipita in Groenlandia: delle quattro bombe atomiche che trasportava,…