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Mobilità sostenibile: il futuro del trasporto pubblico in Lombardia

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La mobilità è uno dei temi chiave per il territorio, è determinante per la qualità della vita ed è soprattutto chiave per affrontare il futuro. È anche attraverso una mobilità efficace che si affrontano la crisi climatica e la digitalizzazione. Utilizzando i dati e le stime discusse anche in questo articolo di Wall Street Italia, vogliamo fare una disamina della situazione e delle opportunità per la Lombardia.

 

Come si spostano i lombardi: le differenze tra Milano e il resto del territorio

A Milano, uno su due spostamenti urbani avviene tramite il trasporto pubblico, mentre il resto è effettuato in auto, moto o a piedi. I dati Amat di giugno 2022 mostrano che il trasporto pubblico rappresenta il 47% dei trasporti urbani, l’auto il 16%, la moto il 7% e il 30% restante è effettuato a piedi o in bicicletta.

Per quanto riguarda gli spostamenti verso la periferia, la percentuale di utilizzo del trasporto pubblico scende al 30%, mentre l’auto aumenta al 63%, seguita da moto (5%) e bicicletta o piedi (2%). Secondo alcuni pareri, la differenza sarebbe dovuta alla minore qualità del servizio di trasporto pubblico nell’hinterland rispetto a quello urbano.

Ma è così? È solo la qualità di un servizio a spingere alla scelta di un mezzo di trasporto, o ci sono altri fattori? Per promuovere una mobilità più sostenibile, è importante capire i motivi che influenzano questa scelta. La qualità del servizio è sicuramente un fattore fondamentale, ma ci sono anche altri fattori che possono incoraggiare l’utilizzo del trasporto pubblico. Gli operatori del settore e le autorità dovrebbero focalizzarsi sul miglioramento del servizio, ma anche su tutti questi aspettitutti i suoi aspetti per il trasporto pubblico più attraente.

Affidabilità, capillarità e disincentivi agli spostamenti privati: la ricetta del successo del capoluogo lombardo

Tenendo come riferimento l’esempio milanese, il successo del trasporto urbano a Milano è dovuto a un’offerta affidabile e diffusa supportata dalla restrizione del traffico privato. Il 47% di modal share ottenuto dalla mobilità pubblica è il risultato di un’offerta che si è espansa nel tempo e dei provvedimenti messi in atto dall’amministrazione comunale riguardo alla limitazione del traffico privato.

Per quanto riguarda gli spostamenti verso l’hinterland, il 30% di modal share raggiunto dal mezzo pubblico è un risultato che dovrebbe essere comparato con altre aree geograficamente simili e non risulta essere negativo.

Ulteriore elemento da considerare è che il servizio ferroviario più utilizzato tra hinterland e città di Milano, cioè le linee suburbane di Trenord, registrano una puntualità del 90% e poche cancellazioni. Un servizio di qualità. Nonostante questo, il risultato in termini di quota modale è del 30%.

Cosa serve di più? Forse, un’offerta ancora più capillare e frequente potrebbe fare la differenza, ma questo richiederebbe più infrastrutture e mezzi. Ma è veramente necessario aumentare all’infinito l’offerta per ridurre il numero di automobili sulle strade?

Come ridisegnare e evolvere la mobilità a partire dall’analisi puntuale dei dati e delle necessità future

Punto di partenza fondamentale per organizzare un sistema di mobilità è l’analisi della domanda di trasporto. L’operatore ferroviario lombardo ha provato a farlo con un sistema che traccia gli spostamenti, ed è in grado di sviluppare analisi predittive. Secondo gli scenari futuri disegnati dal sistema, , nel 2032 gli spostamenti aumenteranno, ma questo non porterà a un maggiore utilizzo del servizio, se non verranno introdotti fattori che influenzino la naturale tendenza.

Quale tipologia di fattori? Per esempio, l’analisi predittiva rileva che un aumento del 15% della velocità media dei servizi Regio Express potrebbe far aumentare i passeggeri del 38%. Questo vorrebbe dire potenziare le infrastrutture o le tecnologie, oppure riorganizzare i servizi, per esempio riducendo le fermate in stazioni a bassa o bassissima domanda, e da quegli scali organizzare collegamenti link a chiamata, navette, servizi in sharing verso i punti più strategici.

Cosa può guidare un lavoro del genere? Uno studio dettagliato e continuativo della domanda, e il disegno di un’offerta di mobilità che si moduli su di essa.

Il futuro del sistema di mobilità dipende da un approccio globale che dimostri una progettualità matura e data-driven che possa creare una rete di trasporto integrata, interconnessa e intermodale.

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