Siamo sempre indietro in termini di mobilità sostenibile, così come nell’ambito più vasto della sostenibilità ambientale. Qualcosa però, ormai lo diciamo da un po’, inizia a muoversi. Anche se più lentamente che in altri Paesi, i primi segni di educazione civica e di necessità ad un maggiore rispetto dell’ambiente arrivano anche da noi, e partono dal basso. Un esempio? Il movimento Salvaciclisti, il movimento del momento.
Cos’è il movimento Salvaciclisti? Sembra banale dirlo, ma proprio perché nato dal basso è un movimento che prende origine dal web, e che vuole città a misure di bicicletta. È fatto da gente come noi che è stufa dell’attuale viabilità urbana, della mancanza di piste ciclabili, di servizi di bike sharing troppo scarsi, e vuole di più. Vuole una città a misura d’uomo, un ecosistema urbano che tenga conto anche degli esseri umani che lo popolano. Vuole creare un nuovo modo di muoversi, in rispetto con ritmi più naturali, in rispetto del Pianeta Terra, dell’ambiente e del territorio che ci ospitano.
Vi sembra un’utopia? Dovrete ricredervi. Perché il manifesto Salvaciclisti conta ormai 7000 adesione ed è un movimento internazionale, nato dal Times e rilanciato in Italia da alcuni bloggers. Provate a fare una rapida ricerca su Facebook: le iniziative proposte sono sempre più numerose, e si chiedono interventi concreti di amministratori locali e politici. Un impegno concreto, sul serio, in cui mettere la faccia. Perché il bello della Rete, se volete, è proprio questo: non perdona, non dimentica. Restate connessi, del movimento Salvaciclisti credo che ne parleremo ancora. Per fortuna.
photo: nInnet
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