Sono ben trecento i dipendenti della Fao, organizzazione internazionale con sede a Roma, che protestano per lo stato delle piste ciclabili nella città eterna e per la mancanza di investimenti per una mobilità sostenibile: è una protesta forte quella che investe la città di Roma, un movimento con i quali i ciclisti accusano l’amministrazione locale di non rispettare le leggi in materia.
La normativa infatti vorrebbe che per ogni ristrutturazione del manto stradale o creazione di una nuova strada fosse contemplato lo sviluppo di percorsi ciclabili, ma a Roma questo non avviene. Andare in bici nella Capitale oggi è molto complicato e rischioso e anche per questo il comitato di attivisti ha avviato una denuncia, a cui seguiranno le indagini del caso. Un segno forte ed evidente necessario per prendere coscienza dell’importanza di tutelare le persone che scelgono di muoversi in bici a Roma, considerando la necessità di un piano di mobilità sostenibile non solo come un gesto civile di sviluppo sostenibile ma anche come un segno tangibile dell’impronta ecologica che una metropoli, nel 2011, ha il dovere di avere. Non è sufficiente, infatti, attivare il servizio di bike sharing se poi non ci luoghi per circolare senza rischi.
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