Solo mettendo il naso fuori dall’Italia, ci accorgiamo di come la mobilità sostenibile sia una realtà in molti Paesi d’Europa (e non solo). Ce lo racconta meglio un libro di recente uscita: “La corsa della green economy. Come la rivoluzione verde sta cambiando il mondo” di Antonio Cianciullo e Gianni Silvestrini (Edizioni Ambiente, 201 pag., 14 euro). Ecco come gli autori ci descrivono queste città ecosostenibili. Per esempio, a Brema mentre il numero di abitanti aumentava, magicamente il numero di automobili diminuiva, e migliorava l’efficienza del trasporto pubblico. Ecco altri esempi.
La green economy sta cambiando i profili delle aziende, ma anche quello delle città. In particolare, il Nord Europa detiene un primato pressochè inarrivabile. Stoccolma è un altra di quelle metropoli descritte dal libro, che vede una distribuzione davvero capillare delle fermate dei trasporti pubblici: una ogni 300 passi! E se il tram non passa entro una ventina di minuti, ecco che viene messo a disposizione in maniera completamente gratuita una navetta-taxi. L’efficienza prima di tutto.
Anche Friburgo (Germania) non è da meno: secondo una stima ci sono più biciclette che cittadini. Anche le strade sono organizzate in modo che un terzo sia riservato alle bici, un terzo ai mezzi pubblici e un ultimo terzo alle autovetture. Ma ci sono anche splendidi esempi di aziende che hanno preferito investire sulle energie pulite piuttosto che sulle energie da fonti fossili: come l’americana Firstenergy, che sulle biomasse ha puntato circa 200milioni di dollari. Per saperne di più sull’argomento, che dire: prenotate il libro presso la vostra libreria di fiducia.
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