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Molise, indagine allarmante: olive e grano coltivati in zone inquinate

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Le indagini della Procura di Isernia mettono in allarme i consumatori per l’acquisto di questi alimenti: sono inquinati

allarme inquinamento in olio e grano
Olio d’oliva (Foto Adobe Stock)

Un’area completamente inquinata. Si tratta della Piana di Venafro, in Molise quella che incentra l’indagine condotta dai Carabinieri di Isernia e Venafro, i Carabinieri Forestali, consulenti e l’Aeronautica Militare.

Un’area vasta con un’estensione pari a 121.792 metri quadrati che comprende Pozzilli, Venafro, Sesto Campano. Qui, in provincia di Isernia nel Molise ci sarebbero intere zone coltivate a ulivo e grano completamente contaminate da un metallo pesante. L’allarme lanciato dagli inquirenti è stato diffuso tra i sindaci coinvolti.

Grano e olive coltivati nell’area inquinata: cosa rivela l’indagine in Molise

grano e farine(Foto Adobe Stock)

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Un terreno pluri sfruttato per coltivazioni di olivo e grano. Si tratta di oltre 120 mila metri quadrati di terreno “certamente inquinati dal cadmio”. Un’indagine che dopo più di 4 anni ha portato i primi risultati. Sono stati resi noti dalla Procura di Isernia i risultati delle analisi eseguite nella piana di Venafro. A coinvolgere i terreni coltivati la presenza del metallo pesante cadmio.

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Non solo terreni agricoli ma anche zone abitate e residenziali. Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Isernia, Carlo Fucci ha riferito, come riporta Greenme: “Abbiamo controllato tutte le attività produttive pericolose e abbiamo rilevato criticità sul sistema di controllo e autocontrollo, tutto ciò ha portato all’esercizio dell’azione penale in alcuni casi, mentre in altri abbiamo rilevato illeciti amministrativi di violazione dell’AIA, delle autorizzazioni regionali delle attività pericolose che a mio avviso andrebbero riviste, come hanno evidenziato anche i consulenti, sia per quanto riguarda l’AIA per il depuratore di Pozzilli sia per Colacem ed HERAmbiente.”

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Un danno che rischia di diventare dannoso per la salute dei cittadini e dei consumatori oltre che delle aziende stesse che dovranno in qualche modo dismettere i terreni. I dati sono stati trasmessi al ministro dell’Ambiente, al Presidente della Regione Molise, al Direttore dell’Arpa Molise e sono stati informati i sindaci dei Comuni interessati.

 

 

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