Fin dall’asilo ci hanno insegnato che un anno da cane equivale a sette volte di quella di noi umani. Ma è un falso mito. Ecco la formula corretta
Il tempo è stato uno dei grandi problemi dell’essere umano. Non è mai troppo per tutti gli impegni che ci sono. Per Albert Einstein invece, “Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando. Quando un uomo siede un’ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora“.
Tempo che ad esempio i cani contano in maniera diversa rispetta agli esseri umani. I nostri amici a quattro zampe, infatti, sentono il tempo che passa grazie ai loro sensi e grazie al loro orologio interiore. Rimanendo in ambito canino, poi, un recente studio ha dimostrato come falsa la regola del moltiplicare per 7 l’età dei cani. Ovvero una delle regole che ci hanno insegnato fin da quando eravamo piccoli.
Il metodo migliore per sapere l’età di un cane è quello molecolare. Ovvero un sistema che tiene conto di tanti piccoli cambiamenti nella struttura de DNA e che, di conseguenza, permette di fare un confronto tra l’età canina e quella umano. Un raffronto che però non prevede l’utilizzo della nota e desueta “regola dei sette anni“. Ovvero moltiplicare per sette l’età del cane.
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