La moneta del papa è una pianta dai semi e dai frutti particolari, che le hanno fatto guadagnare il simpatico nome che porta: come coltivarla?
La moneta del papa è una pianta conosciuta anche come lunaria annua, originaria dell’Europa ma ormai presente in tutto il mondo. È nota soprattutto per i suoi semi, contenuti in capsule traslucide che, una volta essiccate, assumono il colore argenteo che ha dato origine al suo nome. Essa è inoltre una pianta mellifera, cioè che attira gli insetti impollinatori che hanno vitale importanza nel mantenimento dell’ecosistema.
Secondo un recente studio, ad esempio, l’impollinazione naturale darebbe vita a frutti e ortaggi dalle caratteristiche migliori rispetto a quelle dei prodotti nati da impollinazione artificiale. Tali frutti hanno infatti dimensioni e durabilità maggiori dopo il raccolto. Ciò potrebbe facilmente contribuire a ridurre lo spreco alimentare: da una parte i consumatori sarebbero più propensi a comprare prodotti all’espetto più invitanti, dall’altra essi andrebbero a durare di più nel tempo, evitando così sprechi di risorse.
Ma torniamo alla moneta del papa: questa pianta è facile da coltivare e si può tenere sia in giardino che in balcone. In particolare la lunaria annua necessita di terreno ben drenato e fertile, inoltre ama postazioni soleggiate o in penombra ma molto luminose. Bisognerà annaffiarla regolarmente ma con moderazione, evitando di far andare acqua sulle foglie per prevenire l’insorgenza di eventuali malattie fungine.
Quando arriverà finalmente il momento della fioritura, potremo ritrovarci davanti a fiori bianchi o viola. Se la pianta non dovesse fiorire durante il suo primo anno di vita, però, non c’è da preoccuparsi: la moneta del papa ha una crescita bifasica, vale a dire che il primo anno produrrà solo foglie, a forma di cuore e di un colore verde vivo, il secondo anno sarà la volta dei fiori.
Con i fiori e con le capsule si potranno creare bouquet colorati e raffinati, coi semi invece si potrà decidere di procede a una nuova semina , da effettuare sia in primavera che in autunno a seconda delle proprie preferenze. Oppure potremmo lasciarli seccare, per assumere la tipica sfumatura argentea.
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