Per compiere il monitoraggio dei gas serra, l’Organizzazione meteorologica mondiale ha avviato un programma su scala mondiale
I gas ad effetto serra sono un gruppo di gas presenti nell’atmosfera terrestre che trattenendo il calore proveniente dal Sole contribuiscono al fenomeno del riscaldamento globale. Questi gas assorbono e irradiano il calore verso la superficie terrestre, impedendo alla maggior parte del calore di essere riflessa nello spazio esterno. I principali gas ad effetto serra presenti nell’atmosfera sono: anidride carbonica (CO2), metano (CH4), ossido di azoto (N2O), clorofluorocarburi (CFC), e altri gas a effetto serra più minori come il vapore acqueo e l’ozono troposferico.
Questi gas sono presenti in natura e hanno un ruolo importante nel mantenere la temperatura della Terra ad un livello adatto alla vita umana. Tuttavia, l’aumento delle emissioni di questi gas dovuto alle attività umane (come l’uso di combustibili fossili, l’agricoltura intensiva e la deforestazione) sta causando un aumento della concentrazione di questi gas nell’atmosfera, portando ad un aumento della temperatura globale e a conseguenze sul clima globale, come il cambiamento climatico. E proprio per questo motivo che l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ha deciso di monitorare i gas ad effetto serra…
L’immagine riportata in alto, è la più recente cartografia presentata dall’Organizzazione meteorologica mondiale riguardante le temperature globali di oggi. Si possono notare svariate anomale di freddo e di caldo in diverse aree del Pianeta Terra. Proprio per tale ragione, l’Organizzazione, comunemente chiamata WMO, ha deciso di predisporre un piano che preveda una moderna infrastruttura tecnologica mondiale per il monitoraggio dei gas ad effetto serra. Ciò è necessario al fine di colmare lacune informative critiche e supportare azioni mirate alla riduzione dei gas che intrappolano il calore e alimentano l’aumento della temperatura.
Sarà istituito un coordinamento globale per unire gli sforzi dei vari Paesi e collaborare a sfruttare appieno le capacità dei data center per immagazzinare il maggior numero possibile di informazioni. Ciò può rappresentare una svolta fondamentale per comprendere meglio la generazione, il movimento e l’assorbimento dei gas ad effetto serra. E se vi state chiedendo come mai questa iniziativa non fosse già stata avviata, la risposta sorprenderà. In effetti, in linea di massima il monitoraggio dei gas ad effetto serra veniva svolto dalle comunità di ricerca, ma non esisteva uno scambio completo e tempestivo di informazioni sulle osservazioni di gas serra di superficie e spaziali, né sui prodotti di modellazione, a livello internazionale.
È imprescindibile che si effettui un costante e regolare monitoraggio a livello globale delle concentrazioni e dei flussi di gas ad effetto serra, al fine di aumentare la nostra comprensione del cambiamento climatico e per offrire supporto alle azioni di mitigazione promosse dalle parti dell’UNFCCC e dell’Accordo di Parigi.
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