Marito e moglie che si stavano godendo una “splendida” vacanza in Egitto sono morti per avvelenamento da monossido di carbonio.
Soggiornavano in un resort in Egitto, quando hanno improvvisamente accusato un malore, causato da intossicazione da monossido di carbonio: quando i soccorritori sono arrivati sul posto, una volta lanciato l’allarme, per marito e moglie non c’era davvero più niente da fare. La coppia soggiornava allo Steigenberger Aqua Magic Hotel nella località del Mar Rosso di Hurghada. Dalle indagini, è emerso uno scenario tremendo.
Morti per intossicazione da monossido di carbonio: la ricostruzione dell’accaduto
Leghiamo quasi sempre il rischio di intossicazione da monossido di carbonio alle stufe, ma nel caso di questa coppia quello che sta emergendo è davvero terribile e sembra sempre più evidente che questa tragedia poteva essere evitata. In particolare la figlia della coppia sta combattendo da anni una battaglia personale per fare emergere la verità su quello che è accaduto ai suoi genitori.
I fatti risalgono all’estate del 2018, quando John Cooper, 69 anni, e sua moglie Susan, 63 anni, di Burnley nel Lancashire, si stavano godendo una meritata vacanza, insieme alla figlia Kelly Ormerod, i loro tre nipoti e amici di famiglia. Per la coppia di pensionati era un momento di libertà, dopo anni e anni di lavoro, ma mai avrebbero potuto immaginare che quello sarebbe stato anche il loro ultimo viaggio.
Dopo una settimana di soggiorno, la tragedia si è verificata nella notte: la coppia era fuori dalla stanza, quando in quella adiacente veniva spruzzato un pesticida, noto come Lambda, per un’infestazione di cimici dei letti. Stando alla ricostruzione di quanto avvenuto, il pesticida è stato diluito con diclorometano, che produce monossido di carbonio.
Si tratta di una sostanza bandita sia dal Regno Unito che dall’Unione Europea da almeno 10 anni e che anche negli USA sta per essere messa al bando, dopo una lunga querelle sulla sua reale utilità.
La tragica scoperta fatta dalla figlia della coppia
Da quello che è emerso, la stanza accanto ai Cooper era sigillata con nastro adesivo attorno alla porta: la coppia era tornata a dormire la notte, ma al mattino seguente la figlia, preoccupata perché i suoi genitori non erano scesi a fare colazione, andò a bussare alla loro porta. Sembra peraltro che una delle figlie di Kelly Ormerod, una ragazza che all’epoca aveva 12 anni, stesse dormendo coi nonni quando ha accusato un malore.
Lo stesso John Cooper l’avrebbe quindi accompagnata nella stanza della madre, prima di rientrare affianco a sua moglie. Se si fosse accorto di quello che stava accadendo, questo avrebbe potuto salvare la vita a lui e alla sua consorte. Invece, come noto, l’intossicazione da monossido di carbonio è “silente”. Kelly Ormerod è riuscita a entrare in stanza che i suoi genitori erano ancora in vita: suo papà è morto sul posto poco dopo.
Anche per la sua mamma non c’è stato nulla da fare e infatti è venuta a mancare poco dopo il ricovero in ospedale: una tragedia gravissima che viene oggi ricostruita dal Daily Mail, ma anche nelle aule di tribunale. La figlia ha infatti annunciato che finalmente, dopo cinque anni, è emersa la verità sulla tragedia dei suoi genitori. Ha però anche aggiunto, con molta amarezza, che niente e nessuno glieli restituirà in vita.