Avresti mai pensato di poter morire in modo sostenibile? L’account social di Viaggiatori Ecologici ha illustrato con dovizia di particolari i dettagli di una recente invenzione: approfondiamoli.
A chi verrebbe mai in mente di poter far del bene al pianeta persino da deceduto? La morte, il pensiero che più di ogni altro tendiamo ad allontanare, ci spaventa proprio perché siamo soliti identificarla col vuoto più assoluto. Pertanto, fare previsioni rispetto a quel che ci attende dopo esser passati a miglior vita è assolutamente inconcepibile dal nostro punto di vista.
Tuttavia, scoprire di poter essere “utili” alla Terra una volta che avremo abbandonato questo mondo, se non altro, ci consentirebbe di andarcene con un peso in meno sul cuore: sapere di aver fatto la cosa giusta nei confronti del pianeta che ci ha ospitati per così tanto tempo, offrendoci risorse e materie prime.
E proprio a tale scopo, la pagina Instagram di Valentina ed Edoardo – che sui social sono noti come @viaggiatoriecologici – ha reso pubblica una scoperta che parrebbe destinata a rivoluzionare la nostra maniera di intendere la morte.
Di cosa si tratta? Semplicemente, della possibilità di essere sepolti con un meccanismo alternativo rispetto alle consuetudini. Le bare in legno o la cremazione, nella fattispecie, sono le due tipologie di sepoltura con cui abbiamo a che fare nella vita di tutti i giorni. Eppure, come spiegato brillantemente da Valentina, esisterebbe una terza strada che ci consentirebbe, entro 40 giorni dal trapasso, di diventare un vero e proprio “tutt’uno con l’ambiente“.
Come morire in modo sostenibile: a raccontarlo è la pagina Instagram di Viaggiatori Ecologici
Morire in modo sostenibile: sembrerebbe un controsenso bello e buono, eppure è il succo del messaggio che Valentina ed Edoardo, gestori della pagina Instagram @viaggiatoriecologici, hanno voluto far arrivare ai followers che li seguono (ben 197mila). È stata Valentina stessa, in una delle ultime clip apparse all’interno del profilo, ad illustrare come questa possibilità, sebbene stravagante, sia molto più fattibile di quel che si pensi.
Nello specifico, la content creator ha parlato di un’invenzione destinata a stravolgere la moderna concezione di sepoltura. Parliamo, nello specifico, di bare realizzate a partire da micelio di funghi e muschio, le quali, come specificato da Valentina, consentirebbero di “diventare parte integrante della natura nel giro di 30/40 giorni“.
Ma la straordinarietà di una simile invenzione non si esaurisce affatto qui. I materiali di cui si compongono le suddette bare, in particolare, risulterebbero in grado di neutralizzare le sostanze tossiche che si liberano durante il processo di decomposizione, con tanto di restituzione di sostanze nutritive al terreno.
Una soluzione, quella delle bare a base di muschio e micelio di funghi, che parrebbe essere un’alternativa di gran lunga più valida sia alla cremazione, che alla sepoltura consueta. Mentre la prima è in grado di emettere all’incirca 1 tonnellata tra monossido di carbonio, fuliggine, mercurio e anidride solforosa, nella seconda le bare di legno tradizionali, anche a distanza di anni dalla sepoltura, risulterebbero ancora intatte nel terreno.
Un’invenzione che, come osservato dall’ecologista, andrebbe a mutare radicalmente non solo l’impatto che la sepoltura ha sul pianeta, ma anche la fisionomia dei cimiteri stessi. Quest’ultimi, infatti, non sarebbero più un ammasso di tombe e muratura, ma dei veri e propri boschi in cui perdersi tra i profumi e i colori della natura stessa.
Vivere in modo sostenibile: tutte le invenzioni “green” a beneficio dell’ambiente
Oltre a pensare a come lasciare questo mondo in modo sostenibile, occorrerebbe essere consapevoli di una serie di scelte che, se reiterate di giorno in giorno, potrebbero portarci a vivere nel rispetto del pianeta. Sono fin troppi, infatti, i settori economici che finiscono per depredare la natura del suo immenso patrimonio.
Una delle ultime soluzioni emerse, in materia di carta, è la possibilità di non dover più adoperare alberi per produrla. Realizzare la cellulosa in laboratorio, sfruttando i batteri al posto del legno, sarebbe solamente una delle tante ipotesi al vaglio al fine di far finalmente “respirare” il pianeta.
E che dire di tutte le alternative di mobilità sostenibile che il 21esimo secolo mette a nostra disposizione? Dalle auto elettriche fino alle biciclette, in relazione alle quali l’Emilia-Romagna ha recentemente stanziato dei nuovi bonus. Le possibilità di vivere nel pieno rispetto del pianeta non sono affatto esigue. Semplicemente, vanno sapute individuare e sfruttare in tutto il loro potenziale.