La morte di Michela Murgia non era inaspettata ma ha lasciato un vuoto in milioni di fan: la scrittrice si è battuta anche contro l’inquinamento.
La scrittrice Michela Murgia è venuta a mancare nella notte tra il 10 e l’11 agosto, dopo aver combattuto contro un cancro al rene. Lo scorso maggio aveva annunciato ai fan che le restavano pochi mesi di vita a causa di un cancro al quarto stadio, mesi durante i quali non si è data per vinta, ma anzi ha continuato a portare avanti molte delle sue battaglie sui diritti della comunità LGBTQ+ e a sensibilizzare sulla questione dell’inquinamento.
A luglio, ad esempio, ha sposato il suo compagno Lorenzo Terenzi, rilasciando poi una dichiarazione sulla necessità di ricorrere al rito civile per assicurare a Lorenzo i diritti di cui altrimenti non avrebbe goduto in una società in cui il concetto di famiglia queer non è ancora comunemente accettato e tutelato. Le sue dichiarazioni, anche in quella occasione, hanno suscitato polemiche da parte di molti e altrettanta stima da parte di altri.
Oltre a occuparsi dei diritti della comunità LGBTQ+, Michela Murgia ha anche portato avanti battaglie convinte sul tema dell’inquinamento e del cambiamento climatico. All’inizio del mese di agosto, ad esempio, ha parlato degli incendi in Sardegna, lanciando un appello alle autorità governative e anche ai cittadini: “i governi devono essere più coraggiosi. E noi più responsabili“, ha scritto Murgia in un pezzo per L’Espresso.
Anche lo scorso febbraio aveva denunciato un disastro ambientale di cui si è poco sentito parlare: lo sversamento di oli combustibili nel Golfo dell’Asinara in Sardegna. All’epoca Michela Murgia aveva chiesto la bonifica di ben 140 chilometri di costa contaminati da una “marea nera” riversatasi in acqua dall’E.on, azienda che opera nel campo dell’energia e delle rinnovabili.
“Il vero disastro è il silenzio che ha circondato questo avvenimento, sia da parte dei media, sia da parte delle istituzioni che hanno minimizzato la portata del disastro avvenuto, perché hanno tutti paura!“, aveva dichiarato Murgia in quell’occasione, dimostrando il suo impegno per le questioni ambientali e ribadendo la necessità di rendere i cittadini più consapevoli delle conseguenze che l’azione umana ha sull’ambiente.
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