La morte di Silvio Berlusconi apre ora la questione riguardante l’eredità di uno degli uomini più ricchi e potenti del nostro Paese.
Alle 9.30 di stamattina, 12 giugno, è venuto a mancare all’età di 86 anni l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, uno degli uomini più ricchi e potenti del nostro Paese e che per quasi mezzo secolo ne ha condizionato usi e costumi, prima come imprenditore e poi come politico. Il suo decesso apre una questione davvero importante e che concerne l’eredità dell’ex self-made man: tutti si chiedono oggi che fine farà l’impero che Berlusconi ha costruito nel corso dei decenni.
Come ampiamente noto, Silvio Berlusconi è deceduto stamattina, dopo aver lottato contro una serie di patologie che ne avevano logorato il fisico. Poco prima del decesso, si erano diffuse voci sull’improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute: alcuni network avevano accennato al fatto che l’ex premier fosse in fin di vita. La conferma del decesso è invece arrivata pochi minuti dopo: da tre giorni, era stato nuovamente ricoverato al San Raffaele e i medici parlavano di accertamenti programmati. L’ultima battaglia, quella che lo aveva fiaccato, contro una forma di leucemia.
Quella di Silvio Berlusconi è una vicenda imprenditoriale che è sempre stata narrata a metà strada tra la leggenda e la verità sostanziale dei fatti: la metafora dell’uomo che si è costruito da solo, iniziando come cantante nelle navi da crociera, fino a diventare il capo politico di un partito capace di vincere le elezioni in pochi mesi, è stata raccontata in libri, documentari, speciali dedicati alla sua figura.
Nato come imprenditore edile, sin dalle origini il suo impero finisce sotto i riflettori e dopo la sua discesa nell’agone politico sono stati tanti gli avversari a chiedere il conto circa i primi investimenti iniziali fatti da Silvio Berlusconi. Poi arriva l’avventura da editore televisivo, capace di contrastare il monopolio pubblico, e ancora quella da presidente del Milan: Berlusconi raccolse una squadra sull’orlo del fallimento, portandola più volte sul tetto del mondo. Infine la politica: dopo aver fondato Forza Italia, per la prima volta, divenne premier nel 1994, poi ancora nel 2001 e nel 2008, battendo il record per i più longevi governi della storia dell’Italia repubblicana.
Secondo la rivista Forbes, il suo patrimonio – legato a un impero economico che più volte è stato considerato in crisi, ma che mai è andato effettivamente sul punto di tracollo – vale qualcosa come 7,1 miliardi di dollari. La stessa rivista lo indica “solo” al 352esimo posto tra gli uomini più ricchi del mondo. L’editoria televisiva, con il gruppo MediaForEurope, è ancora il principale interesse di famiglia, c’è poi il “mattone”, col gruppo edilizio Dolcedrago e tanti investimenti in case, barche, terreni in ogni parte del mondo. Ultimo, non ma non meno importante, il rinnovato amore per il calcio, come patron del Monza, squadra che ha portato per la prima volta in Serie A nella scorsa stagione.
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