Negli ultimi tempi, l’industria olivicola sta affrontando una minaccia sempre più crescente, ovvero la mosca olearia. Scopriamo insieme le caratteristiche di questa specie e le strategie migliori per eliminarla.
Scientificamente denominata Bactrocera oleae ma comunemente detta mosca olearia: quest’insetto ogni anno causa ingenti danni agli ulivi in diverse parti del mondo. L’Italia non rimane fuori dal discorso. Questa specie ha origini mediterranee e risulta di piccole dimensioni. Ha un colore bruno-nero, ali trasparenti e presenta una spiccata capacità di volo.
Le femmine depongono le uovo sotto la buccia delle olive mature. Una volta che esse si schiudono, le larve mangiano la polpa dell’oliva, compromettendo ovviamente la buona riuscita della crescita del prodotto. Successivamente al loro sviluppo, le larve fuoriescono dall’alimento e si trasformano in mosche adulte.
Come possiamo riconoscere che il nostro ulivo è infestato da questa piaga? Per capirlo basta guardare le olive: se è all’esterno presentano macchie scure ed al tatto risultano molli, significa che sono infestate. Questo poiché le larve scavano delle gallerie all’interno dell’alimento trasformando la polpa in una massa abbastanza molle e di colore marrone.
Tutto ciò porta indubbiamente alla perdita di resa e alla diminuzione della quantità e qualità dell’olio prodotta. Inoltre un attacco della mosca olearia, può rendere le olive molto più vulnerabili a futuri altri attacchi, che possano essere infezioni fungine o di origine batterica. Per tutti questi motivi è necessario sia prevenire sia curare.
Come si dice in gergo “Prevenire è meglio che curare“. Un attento monitoraggio del nostro ulivo è quindi il primo passa da seguire. Andando a piazzare trappole adesive, avremo molte meno probabilità di incappare in questo inconveniente. Alcune pratiche poi aiutano a prevenire l’infestazione come ad esempio la corretta potatura, la gestione dell’erba per evitare rifugi per gli insetti oppure la rimozione di olive già attaccate. Per quanto riguarda infine i metodi biologici, il migliore che vi consigliamo è l’impiego di insetti predatori o parassitoidi. Ad esempio la Psyttalia concolor è un parassita che si nutre proprio delle larve della mosca olearia. Questo ovviamente andrà a ridurre l’infestazione.
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