Riusciremo forse finalmente a scoprire la verità del mistero del mostro del lago di Loch Ness? Il Loch Ness Center ha appena pubblicato le informazioni relative alla nuova grande operazione di ricerca per scoprire la verità
Potrebbe sembrare una assurdità ma sono tantissimi quelli, tra abitanti della zona intorno al Lago Ness e tra i curiosi che nei decenni si sono recati nella zona, che giurano di aver visto qualcosa muoversi nell’acqua. E anche se alcuni avvistamenti sono stati da tempo sconfessati il mistero del fatto se ci sia o meno un qualche genere di creatura in questo lago scozzese permane ed è anzi più vivo che mai.
Vivo al punto tale che proprio il Loch Ness Center ha annunciato la più grande operazione di ricerca degli ultimi 50 anni. L’operazione si svolgerà il prossimo fine settimana tra il 26 e il 27 di agosto e utilizzerà tutto ciò che la tecnologia moderna ha da offrire per riuscire a scoprire cosa c’è in questo lago così misterioso.
A parlare di questa operazione, che ricorda le grandi operazioni di esplorazione dei secoli passati, è stato Paul Nixon General Manager di Loch Ness Center: “questo fine settimana da l’opportunità di esaminare le acque in un modo che non è mai stato fatto prima” e in effetti l’attrezzatura che verrà messa in campo nel corso del prossimo fine settimana, e cui prenderanno parte moltissimi volontari, è di certo attrezzatura più tecnologicamente avanzata rispetto a quella utilizzata in passato.
Verranno infatti messi in campo una serie di droni con telecamere termiche, una batteria di telecamere per la lettura di infrarosso e un idrofono ovvero uno strumento in grado di captare e registrare i suoni all’interno di un bacino d’acqua. Come accennato, l’operazione verrà portata avanti da un fitto gruppo di volontari con la supervisione di Alan McKenna, che fa parte del Loch Ness Exploration. Uno degli scopi, anche se non viene apertamente nominato, di questa spedizione è di certo quello di corroborare oppure smentire un’altra ricerca che è stata condotta qualche anno fa e che avrebbe trovato una giustificazione al mito del mostro di Loch Ness. Nel 2018 infatti un team di scienziati ha raccolto campioni d’acqua dalla superficie del lago e ha esaminato i frammenti di DNA disciolti. Secondo l’analisi di questi frammenti di DNA Nessie potrebbe essere appartenente alla specie delle anguille giganti.
Per chi è convinto che nelle acque del lago di Loch Ness ci sia qualcosa, esiste un sito che raccoglie tutti gli avvistamenti a partire dal 565 avanti Cristo fino ai giorni nostri. Perché il primo avvistamento di qualcosa nelle acque del lago risale proprio al 565 avanti Cristo da parte di San Colomba, che aveva viaggiato verso Inverness per convertire al cristianesimo una tribù di Pitti. Nella sua biografia scritta da Sant’Adamanno viene riportato proprio il mostro che appare nel lago. Tornando ai giorni nostri uno dei racconti più recenti è quello che è stato registrato da una delle webcam che si trovano lungo le sponde del Lago
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