Le motoseghe sono degli strumenti adatti per abbattere gli alberi ed ottenere legna da utilizzare per diversi scopi. È possibile acquistare diverse tipologie di motoseghe elettriche oppure a scoppio, ma non è semplice effettuare la scelta giusta. Bisogna tenere in considerazione diversi fattori, tra cui l’utilizzo che se ne fa.
Gli elementi di una motosega
Le motoseghe sono costituite da diverse parti. Il motore è la parte principale di questo attrezzo, in quanto, senza motore, non viene azionata la lama. Il motore può essere alimentato a scoppio, oppure può essere elettrico. Vi è poi il sistema di azionamento: nelle motoseghe a scoppio è un maniglione da tirare premendo un pulsante, più difficile da azionare, mentre nei modelli elettrici è un semplice pulsante da cliccare. Le motoseghe, inoltre, sono dotate di maniglie che permettono all’utilizzatore di manovrare lo strumento in maniera ottimale. In genere le maniglie sono due: una posizionata nella parte anteriore ed una, invece, nella parte posteriore. La catena, composta da rulli, denti ed elementi di collegamento, determina il taglio effettuato. Infatti, più è veloce la rotazione della catena, tanto più è possibile ottenere un taglio preciso. È necessario, inoltre, che la catena sia in grado di mantenere la sua posizione e che in caso di contraccolpi si fermi per non causare problemi all’operatore. Pertanto, sono necessari elementi come la guida ed il freno.
Tipi di motosega
La motosega a scoppio viene alimentata a benzina (senza piombo miscelata con olio sintetico), grazie ad un motore a due tempi. In commercio esistono modelli con cilindrata diversa, tra i 25 m³ e i 122 cm³, con una potenza che può raggiungere i 6400 Watt. Le motoseghe elettriche, anche dette elettroseghe, funzionano grazie ad un motore alimentato da corrente a 220 V. È possibile acquistare modelli potenti da 1400 a 2400 Watt, ed è possibile potare tra i 20 ed i 45 cm con estrema pulizia. Ma quali sono le differenze tra i due tipi? Le motoseghe a scoppio sono più potenti delle motoseghe elettriche. Esse riescono a tagliare i tronchi molto spessi, anche con un diametro di 45 cm o superiore. Inoltre, utilizzando una motosega a scoppio, si ha più autonomia e libertà nel movimento, in quanto non c’è l’ingombro del filo, e, pertanto, l’utilizzo è possibile anche quando vi sono condizioni atmosferiche avverse. Gli svantaggi invece riguardano la difficoltà di utilizzo, specialmente per i poco esperti, e l’inquinamento prodotto, sia acustico che atmosferico. Le emissioni dovute alla benzina, in più, hanno un odore sgradevole. A tutto ciò si aggiunge la necessità di una manutenzione regolare per mantenere lo strumento efficiente, che prevede anche il rabbocco periodico del serbatoio di miscela. D’altro canto, le motoseghe elettriche, sono adatte alle potature di medie e piccole dimensioni: esse sono infatti leggere e maneggevoli, e più semplici da utilizzare, con un’autonomia maggiore, meno rumore ed emissioni. L’unico svantaggio è relativo alla presa di corrente, che deve essere sempre nelle vicinanze del prato da potare.
Come scegliere la motosega adatta
Dopo aver delineato le differenze tra motoseghe elettriche e con il motore a scoppio, è necessario comprendere quali sono i fattori da considerare in fase di acquisto. In primo luogo, le dimensioni ed il peso dell’attrezzo. Bisogna valutare la dimestichezza che si ha nell’utilizzo della motosega, e la propria corporatura. Non si può scegliere un modello troppo grande, infatti, se si ha una corporatura esile, in quanto potrebbe essere difficile (ed anche pericolosa) da manovrare. Nelle specifiche tecniche di una motosega, in genere è escluso il peso della lama e della catena, ma sono fattori da includere per la scelta del modello più confacente. C’è da considerare anche la velocità della catena: più si utilizza lo strumento, maggiore deve essere la velocità raggiungibile della catena, che in ogni caso dovrebbe superare gli 8 metri al secondo.