Movimento Moda Responsabile, cos’è questa straordinaria iniziativa che ha come scopo quello di combattere il fast fashion. Scopriamone di piu’.
Il concetto di Moda nel corso degli anni è cambiato, non è un caso che ogni decennio sia scandito da capi che hanno proprio caratterizzato quel dato periodo; se mettessimo a confronto ad esempio gli anni ’60, ’70 ed ’80 noteremmo subito come ognuno abbia una peculiarità intrinseca. Ma al di là di questa definizione così strettamente correlata ai modelli di abbigliamento, c’è un altro aspetto che merita di essere sottolineato.
Ovvero, avete notato che la moda sia cambiata anche per quanto concernono i materiali impiegati? La qualità pare che sia stata soppiantata dalla quantità; si cambiano sempre i vestiti, ma a che prezzo questo? Semplicemente a discapito del pianeta che ci ospita. C’è all’orizzonte aria di cambiamento? Qualcosa (di sostenibile) pare si stia muovendo.
Il fast fashion – ovvero la voglia di seguire le tendenza del momento usando i capi d’abbigliamento come usa e getta – è la piaga degli ultimi anni. Ma anche in Italia c’è chi si rifiuta a tale fenomeno sociale. E questo è ciò che è emerso in occasione dell’Earth Day 2023 e della ricorrenza della tragedia di Rana Plaza in Bangladesh. Un evento che ha lasciato interdetti per la sua crudeltà; persero la vita infatti 1000 lavoratori.
Dalle ceneri di questa tragedia consumata, è nato il Movimento Moda Responsabile italiano: un’iniziativa che mette in contatto aziende, associazioni, cooperative e professionisti del settore allo scopo di riportare in auge il valore di una moda sostenibile ed etica a livello sociale ma anche ambientale. Gli obiettivi del Movimento sono quelli di agire su diversi fronti per promuovere una moda diversa, green e con minor impatto nocivo sul pianeta.
Agendo a piccolipassi per una svolta radicale nell’industria della moda. E’ ora che la qualità torni ad essere al centro della moda e di conseguenza la missione delle aziende dev’essere quella di produrre capi di qualità e che rispettino sia l’ambiente ma anche le persone coinvolte nei vari step della produzione, quindi dalla raccolta delle materie prime alla distribuzione.
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