Mozzarella di bufala e sfruttamento animale: la denuncia degli animalisti

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Quando mangiamo la mozzarella di bufala, dovremmo essere consapevoli dello sfruttamento animale che ci sarebbe dietro. Gli animalisti dell’associazione Four Paws International hanno svolto un’investigazione, che ha coinvolto vari allevamenti di bufala campani. Sono state condotte indagini per due anni e i risultati sono davvero sconcertanti. Sono state girate anche delle immagini drammatiche, realizzate proprio nel nostro Paese: gli animali vivrebbero in condizioni disastrose.

Le condizioni degli animali
Per comprendere il modo in cui vengono trattati gli animali, la cui produzione di latte è destinata alla realizzazione delle mozzarelle, gli animalisti hanno preso in considerazione 50 allevamenti di bufale nel territorio di Caserta e di Salerno. I vitelli verrebbero presi a calci e caricati su un trattore, verrebbero colpiti con delle mazze e a volte annegherebbero nei liquami. Le madri sarebbero costrette a vedere queste scene strazianti, mentre i loro piccoli muoiono di fame e di sete in mezzo al fango. Ad essere uccisi sarebbero circa 70.000 vitelli maschi. Soltanto una minima parte di questi animali rimane in vita a scopo riproduttivo. I vitelli vengono considerati dei “sottoprodotti” indesiderati.
Le condizioni in cui versano gli allevamenti sarebbero terribili: ci sarebbe un grande sovraffollamento e non ci sarebbe la possibilità di accedere ad aree verdi. Gli animali spesso vivrebbero su uno strato di escrementi, uno stile di vita che non garantisce sul benessere degli animali, anche perché è molto pericoloso dal punto di vista sanitario. Le condizioni delle bufale e le loro necessità insoddisfatte lasciano vedere uno scenario incredibile: questi animali hanno una pelle molto spessa e una sudorazione ridotta, per questo motivo avrebbero bisogno di effettuare frequenti bagni in acqua. Questa possibilità verrebbe negata.
La denuncia
Gli animalisti della Lav si sono rivolti ai ministri della Salute e delle Politiche agricole, per chiedere che venga messo in atto un piano specifico per quanto riguarda i controlli negli allevamenti che utilizzano le bufale per la produzione di mozzarella. Gli attivisti chiedono di perseguire severamente tutte le azioni illecite che vengono documentate attraverso l’investigazione. Ritengono che sia completamente inaccettabile il fatto che questi animali vengano considerati delle vere e proprie “macchine da latte”. C’è, inoltre, un particolare, di cui viene chiesto conto all’Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina: esiste una grande differenza di numeri tra le nascite di maschi e di femmine di questa razza animale. Sono gli stessi allevatori che dichiarano questa disparità e tutto ciò, secondo gli animalisti, non può trovare conferme nella natura. E’ logico che per il latte siano necessarie soltanto le femmine, per cui la Lav lancia dei sospetti inoppugnabili, supponendo l’uccisione di migliaia di esemplari maschi, che, per la produzione di prodotti alimentari, risulterebbero del tutto inutili. La nota associazione animalista chiede l’intervento della magistratura, in modo da accertare le responsabilità individuali relative alla questione.
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