Dal Museo di Vienna un’importante iniziativa che ci farà molto riflettere: i quadri inclinati tanto quanto l’aumento delle temperature.
L’arte da sempre ci affascina, ci conquista. Ogni opera che sia pittorica, scultorea o espressa in una delle sue molteplici forme, è certamente un simbolo ricco di significati, capace altresì di trasmetterci qualcosa. L’arte è emozione, da quelle piu’ gioiose alle malinconiche. Nessuno rimane insensibile davanti ad un’opera esposta al museo.
Dato che un quadro seppur realizzato anni e secoli prima porta comunque un messaggio, è bene pensare che non vada considerato a sé stante, ma si fa portavoce di un disagio, un malessere attuale. Ed è su queste premesse che poggia la decisione intrapresa dal Museo di Vienna che ha ottenuto peraltro numerosi consensi.
Sede di numerosi ed importanti quadri protagonisti. Tele che rivediamo e studiamo con piacere nei principali libri di storia dell’arte, usufruiti dagli studenti di tutto il mondo. Il Museo di Vienna che ogni anno accoglie numerosi turisti ha realizzato qualcosa di singolare che ha subito catturato l’attenzione da parte dei social e non solo, vediamo di cosa si tratta.
Immaginate di passeggiare lungo i corridoi del Museo di Vienna e dovervi inclinare per apprezzare al meglio la tela. No, non è finzione e nemmeno uno scherzo, quanto piuttosto una presa di posizione per testimoniare quanto sta accadendo, ovvero un cambiamento climatico senza precedenti, un fenomeno pregiudizievole che sta facendo aumentare i gradi.
Sono 15 le tele inclinate di tanti grandi quanti quelli che potrebbero aumentare nelle località raffigurate. Tale iniziativa attivista prende il nome di “A Few Degrees More: turn the world into an uncomfortable place” e saranno posizionati in questo modo alternativo fino al 26 giugno.
Uno dei quadri che ha subito questo cambiamento è “Morte e Vita” di Klimt. Che sia di buon auspicio questa iniziativa volta a sensibilizzare e soprattutto a far capire il tenore del problema, una piaga 2.0. Gustav Klimt, Egon Schiele e Gustave Courbet, saranno le loro opere a dar voce ad un problema di cui ancora non si riesce a trovare soluzione, quale appunto il cambiamento climatico.
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