I mutamenti climatici secondo Greenpeace aumentano la mortalità. Si tratta della conclusione alla quale si è arrivati per mezzo di una specifica indagine portata avanti da Greenpeace insieme all’Associazione Internazionale dei Medici per l’Ambiente, che ha messo in luce dati allarmanti. In particolare è stato messo in evidenza il fatto che l’aumento di un grado della temperatura del nostro pianeta determina l’incremento del 3% del rischio di mortalità. Una situazione preoccupante, che dovrebbe spingere a tenere maggiormente in considerazione il da farsi contro l’inquinamento ambientale.
Non si può negare infatti che quest’ultimo sia uno dei principali responsabili dei danni ambientali, che hanno come diretta conseguenza il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici. Il problema consiste nel fatto che i mutamenti climatici influiscono sulla salute degli uomini. Naturalmente esiste una correlazione stretta tra inquinamento, variazioni climatiche e salute umana. Si sa che le emissioni dovrebbero essere combattute a vantaggio della salute e non si possono ignorare i numerosi danni in questo senso. Non dobbiamo infatti dimenticare l’inquinamento è nemico della salute dei bambini.
Allergie, malattie respiratorie in aumento soprattutto fra i bambini e gli anziani, senza calcolare la perdita della biodiversità, che si configura come un altro danno ambientale considerevole. Lo studio sottolinea che ci troviamo di fronte ad un periodo di vere e proprie estinzioni di massa e il problema riguarda alcune specie di uccelli legati al mondo agricolo, ma anche i vertebrati, gli anfibi e le piante. Una perdita irreparabile all’interno del nostro ecosistema.